“Single, ma in due” è una lettera che negli ultimi mesi ha fatto il giro del mondo attraverso la rete. Forse il suo successo si deve al fatto che si tratta di una dichiarazione di intento (sessuale e non) a tutti gli effetti. Così, per quanto ci si possa identificare o meno con il suo contenuto, leggerla ci aiuta a capire che la nostra anima gemella è la persona con cui possiamo essere noi stessi in tutta la nostra essenza:
Voglio che tu esca a bere una birra con gli amici. Voglio che, nel pieno dei postumi di una sbornia, mi chieda di raggiungerti perché desideri stringermi tra le braccia e voglio accoccolarmi accanto a te. Voglio che, appena sveglio, parli con me di tutto quello che ti passa per la testa ma che ti senta libero/a di fare dei piani diversi per il resto della giornata. Io farò altrettanto.
Voglio che mi racconti delle tue serate con gli amici. Che tu mi dica di quel ragazzo/a al bar che non smetteva di guardarti. Voglio che mi scrivi quando sei ubriaco/a per dirmi cose senza senso, solo per assicurarti che anche io ti sto pensando.
Voglio ridere mentre facciamo l’amore, magari perché ci sentiamo goffi mentre sperimentiamo tra le lenzuola. Voglio che, mentre siamo con i nostri amici, tu mi prenda per mano e mi porti in un’altra stanza perché non resisti più e vuoi fare l’amore con me proprio lì, in quel momento. Già ci vedo mentre cerchiamo di essere più silenziosi possibile per non farci sentire.
Voglio mangiare con te, voglio sentirmi libero/a di parlarti di me e che tu faccia lo stesso. Voglio immaginare l’appartamento dei nostri sogni, pur sapendo che forse non andremo mai a vivere insieme. Voglio che tu mi racconti dei tuoi piani senza capo né coda. Voglio che tu mi sorprenda, che tu mi dica “Prendi il passaporto, partiamo!”
Voglio aver paura insieme a te. Voglio fare cose che non farei con nessun altro, solo perché con te mi sento sicura. Voglio rientrare a casa ubriaco/a dopo una serata con gli amici e voglio che tu mi prenda il viso tra le mani, mi baci e mi stringa forte.
Voglio che tu abbia la tua vita, che decida su due piedi di partire per un viaggio. Che mi lasci qui, solo/a e annoiato/a, ad aspettare che appaia un tuo “ciao” su Facebook. Non voglio sempre partecipare alle tue serate fuori e non voglio sempre doverti invitare alle mie. Così potremo raccontarcele a vicenda il giorno dopo.
Voglio qualcosa che sia, allo stesso tempo, semplice… ma non troppo. Qualcosa che mi metta in testa mille domande ma che mi consenta di conoscere la risposta appena sono vicina a te. Voglio che pensi che io sia bellissimo/a, che tu sia orgoglioso/a di dirlo quando siamo insieme. Voglio sentirti dire che mi ami, proprio come farò io con te. Voglio che mi lasci camminare davanti a te così puoi goderti la vista del mio sedere ( e vicerversa).
Voglio fare dei piani, anche se non sappiamo se li realizzeremo oppure no. Voglio essere tua amico/a, la persona con la quale ami uscire e divertirti. Voglio che non perda il desiderio di flirtare con altri uomini/donne, ma che torni da me sempre, quando la serata volge al termine. Perché forse io sarò andato/a a casa prima, senza di te. Voglio essere la persona con cui adori fare l’amore ed addormentarti subito dopo. La persona che si leva di torno mentre lavori e che adora osservarti quando ti perdi nella musica che ami. Voglio avere una vita da single, ma con te. Così la nostra vita di coppia potrà essere uguale a quella che abbiamo oggi, come single, ma vissuta insieme.
Questa lettera, scritta da Isabelle Tesier, pubblicata per la prima volta sul HuffPost Quebec, ha attirato l’attenzione di molti lettori. Si può essere d’accordo o meno con le sue idee, ma è chiaro che molte persone si sono identificate con le sue parole. La verità è che le relazioni “libere da pregiudizi e aspettative”sono sempre più comuni nella nostra società.