Di Stefano Di Capua
Attivista lgbt, donna di politica, attrice ma anche opinionista tv, scrittrice, addirittura cantante. Vladimir Luxuria, all’anagrafe Wladimiro Guadagno, non necessita certo di presentazioni.
Ormai lontana dalle poltrone di Montecitorio, Vladimir ha voluto raccontarci alcuni episodi emblematici accaduti proprio alla Camera durante i lavori d’ufficio, quando esausta delle continue avances sessuali di un suo collega deputato, sposato e con prole, lo ha definitivamente dissuaso, minacciando di convocare i giornalisti per rivelare ogni dettaglio dell’univoca tresca. Un fatto, un ricordo che si assurge a monito per la collettività a non cedere mai alle pressioni, a rispondere alle molestie con estrema lucidità e determinazione, senza paura, a non scegliere in nessun caso sentieri più economici perché non esistono scorciatoie che non presentino, poi, un conto salato.
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Vladimir, com’è riuscita a coniugare le scelte della sua sfera privata con le decisioni della sua vita da personaggio pubblico?
“Spesso, questi due aspetti si sono mescolati. Quando ho affrontato certe tematiche sociali di grande attualità come il bullismo e l’omofobia, ma non solo, mi sono sentita in dovere di raccontare la mia vita privata, parlando delle mia adolescenza, mettendo in piazza i miei fatti personali. Ho raccontato ciò che mi era accaduto, rendendolo pubblico sulla scorta di uno slogan femminista in gran voga negli anni ’70 che affermava che ‘Il personale è politico’. Mi sono autonarrata molto e senza remore, ormai si conosce quasi tutto di me. Ho scritto dei libri, ho rilasciato innumerevoli interviste, ho partecipato ad un reality tv quale ‘L’isola dei Famosi’ in cui i telespettatori hanno potuto osservarmi durante la mia quotidianità, magari banalmente mentre lavavo i denti o mentre cucinavo quel poco che c’era da mangiare”.
Ad oggi, qual è la parte di Vladimir Luxuria che mantiene ancora riservata?
“Nonostante io mi sia raccontata tanto a giornali e tv, ho preservato sempre un mio lato più privato. Preferisco tenere per me i miei rapporti sentimentali, quelli familiari ma anche qualche aspetto più intimo della mia quotidianità, magari banale ma comunque riservato. Se decido di frequentare una persona, cerco di rispettare il diritto di chi mi sta accanto o semplicemente vuole uscire con me una sera a cena in piena tranquillità e in totale anonimato. Ci riesco perché ovviamente scelgo i posti giusti agli orari giusti”.
Con quale parte di se stessa ha dovuto fare i conti nell’esporsi come simbolo di un movimento di lotta e quali aspetti personali ha messo in gioco facendo politica? L’essere transgender è stato un problema oppure l’ha favorita?
“Generalmente, quando ti schieri con un partito, quelli della fazione opposta ti criticano e cercano di sminuirti, aspettando un tuo passo falso. E’ fisiologico. Se a questo aggiungiamo la questione della sessualità, devo ammettere che mi sono ritrovata ad essere bersagliata al quadrato: per la mia appartenenza politica e per la mia identità di genere. Ma tutto quello che ho ottenuto nella mia vita, l’ho conseguito solo grazie a me stessa. Non ho mai fatto carriera, né politica né artistica, per il consenso di qualcuno o per aver ceduto alla richiesta di favori sessuali. Per me è fondamentale potermi guardare allo specchio e sapere che ciò che ho raggiunto è solo frutto dei miei sforzi e della mia intelligenza”.
E’ una donna molto affascinante e di gran carattere. Gli uomini la temono oppure è una che nell’intimità si lascia sedurre facilmente?
“Credo nel potere della seduzione però sono molto orgogliosa. Mi ferirebbe molto avere un rifiuto quindi aspetto sempre che sia lui a compiere il primo passo dopodiché mi lancio all’assalto. Per capire se un uomo ci sta, basta semplicemente uno sguardo ma con molta tattica e moderazione. Sono attratta dal fascino maschile, dalla gentilezza dei modi ma non sono certamente una che aspetta il principe azzurro a braccia conserte. Se c’è un’occasione, non me la lascio sfuggire! Sicuramente non sono Belèn, ma nel mio piccolo ho avuto anche io qualche pretendente che mi ha fatto delle avances e in vari ambienti, anche in quello politico. In alcuni casi ho accettato, in altri ho declinato come succede a tutte le persone”.
In amore hanno mai approfittato della sua posizione?
“Si, in vari ambiti. Ad esempio, quando ero direttrice artistica del locale Mucca Assassina, alcuni ragazzi molto giovani che volevano entrare nell’entourage dell’animazione o lavorare come pubblica sicurezza, mi hanno fatto capire che erano disponibili a concedersi sessualmente. In politica, invece, molti hanno cercato di sedurmi per chiedere la raccomandazione per il proprio figlio mentre nel mondo dello spettacolo ci hanno provato pensando che io avessi il potere di piazzarli in tv. Ho sempre tenuto queste persone alla larga, quando ho compreso le loro reali intenzioni perché credo che la meritocrazia sia la strada più giusta da praticare. Ovviamente, quando incontro una persona che penso valga e abbia potenzialità, l’aiuto senza alcun tipo di problema e senza pretendere nulla in cambio”.
Qual è il suo tipo di uomo ideale?
“Il mio uomo ideale non dev’essere paranoico, deve aver risolto i suoi problemi con la sessualità, non deve vergognarsi di frequentare una trans, non dev’essere un pantofolaio e mi deve far sorridere ma deve anche avere tanta energia e deve spronarmi continuamente. Sarò pure all’antica ma voglio il classico uomo che ti apre la portiera della macchina perché trovo che questi gesti da cavaliere siano ancora il più grande segno di virilità in un uomo. La virilità maschile è nei gesti non nei genitali”.
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Attivista lgbt, donna di politica, attrice ma anche opinionista tv, scrittrice e addirittura cantante. Non si è fatta mancare nulla. Quale passione la soddisfa maggiormente e perché?
“Si, è vero. Credo di essere capace un po’ in tutti i settori però ciò che mi soddisfa maggiormente è il contatto diretto con il pubblico. Andando in tv, finita la trasmissione, bisogna aspettare i messaggi sui social o le opinioni di autori e amici per avere un feedback invece quando sei a un dibattito, ad uno spettacolo o a un concerto il ritorno è immediato e anche le emozioni e le sensazioni che si provano sono più spontanee”.
Visto il periodo di emergenza sanitaria, come sta trascorrendo questa estate così particolare?
“Mare, mare e ancora mare! Sono una che transita non solo sessualmente ma anche geograficamente e mi piace molto viaggiare. L’emergenza sanitaria ha prodotto molte limitazioni e c’è stato un momento in cui ci hanno fatto credere che non avremmo potuto neppure andare in vacanza, quindi ogni volta che faccio un bagno o un tuffo in acqua riesco ad apprezzare maggiormente e più intensamente anche le piccole cose che prima davo per scontate”.
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E’ stata deputata della XV legislatura, durante il Governo Prodi. La rivedremo in politica?
“Non lo escludo e sarei falsa a dire che non rientra tra i miei desideri. Scenderei nuovamente in campo non per sete di potere, né per sistemarmi economicamente perché mi reputo una persona fortunata, ma solo perché penso che su alcuni temi bisogna ancora combattere e c’è ancora tanto da fare”.
I suoi progetti per il futuro?
“Sono direttrice artistica di un festival del cinema a tematica lgbt che si chiama ‘Lovers’ (‘Amanti’, ndr) e che si svolgerà ad ottobre, nella città di Torino. Questo è un progetto che mi sta molto a cuore e rappresenterà una grande occasione per fare emozionare delle persone attraverso il linguaggio del cinema con film che raccontato storie di amori diversi”.