Irene Pivetti ha cambiato vita e ora gestisce un ristorante sociale a Monza.
Sembrano lontanissimi i tempi in cui, parlamentare, venne eletta presidente della Camera, la più giovane che l’Italia abbia mai avuto. Al momento indagata per evasione fiscale e con tutte le società congelate, benché non abbia avuto nemmeno il rinvio a giudizio, Irene Pivetti è al centro di un processo mediatico, che di fatto le ha precluso molte strade. “Queste cose innescano dei processi mediatici devastanti, la banca ti impedisce di fare qualsiasi cosa. Diventa un inferno“, ha spiegato al settimanale Gente.
Ha dovuto ricominciare da zero, e non per modo di dire: “All’improvviso frana tutto ciò che hai fatto nella tua vita. E di colpo sei un criminale. Mi hanno azzerato la società, mi hanno distrutto tutto. E io avevo messo tutti i miei beni lì. Hanno avuto la buona idea di privarmi dei mezzi di sussistenza, ma fa niente“. Già, “fa niente” dice Irene Pivetti, che oggi è possibile incontrare nella mensa di via Tazzoli a Monza, dove coordina il punto ristoro del centro sociale. Vive e lavora qui Irene Pivetti, che ora ha un posto letto nel dormitorio adiacente la mensa: “È più comodo perché non ho l’automobile. E poi non potrei permettermela“.
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Per il lavoro che svolge per il centro sociale, ovviamente, Irene Pivetti percepisce un guadagno: “Mi mantengo con i mille euro mensili che mi dà la cooperativa sociale per il lavoro che svolgo alla mensa. Ma non mi lamento. Non è questo il problema. C’è gente che non ha neppure quelli. La vita che sto facendo è molto gratificante“. È senz’altro un’altra la vita che Irene Pivetti si era immaginata da post-parlamentare ed è sicuramente diversa da quella che chiunque immaginerebbe per un ex esponete di punta del parlamento italiano. Irene Pivetti deve ora attendere i risvolti della giustizia, ma nell’attesa sembra serena: “Mi hanno consigliato di ammettere qualcosa. Ma io non ammetto niente, perché non ho fatto niente. Ho tutto il tempo della mia vita, e anche dopo, perché si chiarisca come sono andate le cose“.