Pare proprio che Vittorio Sgarbi abbia trovato un nuovo hobby, quello di attaccare la comunità gay che tanto piace a chi ha voglia di far parlare di se.
In occasione dello spot censurato che vede Lino Banfi protagonista per le polemiche del “porca puttena” che l’attore recita nel nuovo spot, ora ritirato, della TimVision, Sgarbi ha pensato bene di paragonare questa tanto discutibile frase al mondo dei bambini “utilizzati”, termine scelto da lui, per pubblicità oscene con gay, lesbiche, bisessuale e transgender. Ecco cosa ha scritto in merito l’opinionista tv: “Il mondo va così: ci si scandalizza per l’ironico “porca puttena” di Lino Banfi e si tace sui bambini (chiaramente inconsapevoli) utilizzati per pubblicità oscene con gay, lesbiche, bisessuali e transgender“.
Ma il senso di questo paragone? Cosa c’entra il nuovo spot di TimVision con il mondo LGBTQ+? E quali sarebbero questi “famosi” spot dove verrebbero utilizzati bambini per pubblicizzare il mondo LGBTQ+?
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C’è da precisare che, qualsiasi spot esista al mondo dove i protagonisti sono i bambini, è sempre e chiaramente un utilizzo inconsapevole degli stessi bambini, vista la giovane età. Anche un semplice spot dei pannolini che ha utilizzato dei bambini per promuoverlo potrebbe essere messo in discussione, giusto? Perché Vittorio Sgarbi sente questa necessità di fare questo paragone tra lo spot della TimVision e i bambini utilizzati per le pubblicità LGBTQ+? Per noi tutto questo rimarrà un mistero!
Il mondo va così: ci si scandalizza per l’ironico “porca puttena” di Lino Banfi e si tace sui bambini (chiaramente inconsapevoli) utilizzati per pubblicità oscene con gay, lesbiche, bisessuali e transgender. @stampasgarbi
— Vittorio Sgarbi (@VittorioSgarbi) August 31, 2021