Human Rights Watch considera una vittoria per i diritti umani il voto di stretta misura del 21 novembre espresso da un comitato dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, secondo cui l’esperto appena nominato per affrontare il tema della violenza e della discriminazione sulla base della discriminazione sessuale e l’identità di genere deve continuare il suo lavoro.
Human Rights Watch si è unito a 850 organizzazioni nongovernative di 156 paesi per chiedere al Terzo Comitato dell’Assemblea Generale, che comprende tutti i paesi membri, che i diritti LGBT vengano considerati diritti umani. Il voto ha respinto il tentativo di alcuni paesi africani di fermare il lavoro dell’esperto fino a quando l’ONU non avesse deliberato sulle “basi legali” del suo mandato, creato dal Consiglio per i Diritti Umani di Ginevra.
“Il voto del Terzo Comitato afferma che il diritto a essere protetti dalla violenza e dalla discriminazione si applica anche alle persone LGBT”, ha dichiarato Boris Dittrich, direttore della sezione di Human Rights Watch che si occupa dei diritti LGBT. “Rispetta inoltre l’integrità del Consiglio per i Diritti Umani, in quanto organismo principale dell’ONU in questo campo, in modo che i meccanismi di protezione dei diritti umani funzionino in pratica e non solo in teoria”.
Il Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU ha creato in giugno il ruolo di esperto indipendente sull’orientamento sessuale e l’identità di genere per verificare l’implementazione delle attuali leggi internazionali sui diritti umani, identificare le pratiche migliori e i divari, sensibilizzare sul tema della violenza e della discriminazione basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere e avviare un dialogo e una consultazione con i paesi e altre parti interessate. Tale esperto faciliterà anche la fornitura di consulenze, l’assistenza tecnica, lo sviluppo delle capacità e la collaborazione per contribuire ad affrontare la violenza e la discriminazione in questi campi.
In settembre il Consiglio per i Diritti Umani ha nominato per questo compito Vitit Muntarbhorn, un professore tailandese di diritto internazionale e il suo lavoro è cominciato all’inizio di novembre. “Non vediamo l’ora di collaborare con il Professor Vitit Muntarbhorn per affrontare queste importanti questioni legate ai diritti umani” ha dichiarato Dittrich.