Ha fatto coming out dicendo al mondo che «finalmente, dopo dieci anni, si realizza il mio sogno».
Le nozze gay di don Giuliano Costalunga, parroco di Selva di Progno in servizio fino a due anni fa nella piccola parrocchia abbarbicata sui Lessini e, a tutt’oggi, ancora ufficialmente prete come conferma il vescovo Giuseppe Zenti, sono state celebrate in aprile alla Gran Canaria.
Non tutti, appena arrivato nel 2007 nel paesello di montagna, l’avevano accolto a braccia aperte tanto che poi, nel 2009, giravano lettere diffamatorie nei suoi confronti e la comunità si era spaccata in due: chi stava con il giovane «don» pieno di iniziative troppo moderne, chi «contro» perchè «quello lì, dicevano, è il diavolo vestito d’acqua santa».
Don Giuliano si sposato con Paolo detto Pablo (anche Costalunga sull’isola si fa chiamare Julian), suo storico collaboratore – dicono i beni informati – conosciuto durante gli anni di sacerdozio.
«È ancora prete», ammette il vescovo Zenti, «è una vicenda molto triste la sua, per lui e per la nostra chiesa. Un mio predecessore aveva impedito la sua ordinazione forse perchè aveva capito che non era la scelta giusta ma lui è andato a farsi ordinare sacerdote a Rieti». Monsignor Zenti non nasconde nulla: «Di sicuro la sua è una vicenda personale difficilissima e tristissima. Non ha chiesto di essere sollevato dal ministero ed è quindi ancora un prete: se non lo farà a breve, ci muoveremo d’ufficio». Il vescovo sarà a Selva giovedì sera a parlare ai parrocchiani.