A Verona è arrivato l’amore a manifestare e lo ha fatto con una marea umana vestita tutta colorata. Alle ore 14,30 di sabato 30 marzo 2019 sono già migliaia alla contromanifestazione al Congresso delle Famiglia, lanciato da Non una di meno. “Siamo 100mila”, dicono gli organizzatori.
Ad aprire il corteo lo striscione “Verona città Transfminista” del Collettivo Non una di Meno Verona guidato da Ludmila, organizzatrice della manifestazione: “Vogliamo una città libera, critica e colorata e la vostra partecipazione dimostra questa esigenza” afferma dal megafono.
Tanti i carri, in testa il furgoncino di Verona con la scritta “40 anni di lotte, legge 194 si ma non basta. Aborto libero e gratuito!”. A seguire i carri di Torino e Bologna, solo da quest’ultima sono partiti 15 autobus.
“Credo che Salvini si assume una grave responsabilità perché il governo in questo caso non avrebbe dovuto assumere quei valori lì, e perché lui dovrebbe essere il ministro di tutti non di una parte soltanto“, fa eco da Verona il segretario Cgil Maurizio Landini. “Di Maio – ha aggiunto Landini, a proposito del dissenso detto M5s – ha fatto il contratto con Salvini, quindi dovrebbe chiedersi con chi fa i contatti e quindi a che cosa servono quei contratti”.
Prima un flash mob sul ponte di Castelvecchio sulle note di Jovanotti, poi tutti alla stazione di Porta Nuova per dare inizio alla grande manifestazione arcobaleno contro il Congresso Mondiale della Famiglia.