Vanity Fair prende posizione sui diritti civili e invita tutta la sua community a farlo. Mentre la cronaca ci racconta la storia di Malika, una ragazza di 22 anni di Firenze, cacciata di casa dai genitori dopo aver loro confessato che ama un’altra donna, e mentre in Senato viene rinviata la discussione in Commissione Giustizia del Ddl Zan, la proposta di legge contro omofobia, transfobia, misoginia e abilismo, il settimanale esce in edicola con in copertina un invito: #diamociunamano.
A lanciarlo Alice Pagani, 23 anni, già protagonista della serie Netflix di successo Baby e del thriller romantico in uscita Non mi uccidere. Nell’intervista l’attrice si unisce al coro di voci che, dal mondo dello spettacolo italiano all’imprenditoria, da Fedez a Carlo Cracco, chiede che si approvi velocemente un disegno di legge che è contro la violenza e l’odio verso persone omosessuali, trans e disabili, e promuove il rispetto di tutti, al di là di orientamento sessuale e condizioni fisiche. Una presa di posizione in linea con il sentimento della generazione Z, che vede un Paese molto più avanti della sua classe politica, e con la sua storia personale di persona bisessuale, che racconta a Vanity Fair per la prima volta.
Perché parlare del Ddl Zan ora, durante la pandemia, in un momento in cui le persone ancora si ammalano, muoiono e perdono il lavoro? Come spiega il direttore Simone Marchetti nell’editoriale: «Non c’è mai un momento buono per parlare dei diritti e del diritto di essere diversi dagli altri. È sempre il momento giusto. Un Paese civile, un Paese democratico tutela i diritti delle minoranze e dei più deboli, perché farlo non significa indebolire le maggioranze, ma rafforzare tutti».
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Accanto alla voce di Alice Pagani, le interviste al deputato Alessandro Zan, promotore del disegno di legge, al senatore Simone Pillon, avversario della stessa, e a tutta una serie di giovani tiktoker molto seguiti e impegnati nella diffusione di una nuova consapevolezza sui diritti civili.
Voci che ritroviamo sui canali social del magazine, che si fa promotore di una campagna digitale con l’hashtag #diamociunamano: un’iniziativa che prende il via dalla copertina e continua sul digitale con un invito ai lettori a postare una loro foto con la scritta Ddl Zan sulla mano aperta. Un gesto condiviso dalla redazione e supportato da tanti amici di Vanity Fair: cantanti, attori, imprenditori, artisti, creativi che sosterranno il progetto con i loro contributi fotografici.