Il Covid-19 ha portato via a Valerio Scanu uno dei suoi affetti più cari, il padre Tonino. L’uomo, dopo oltre due mesi di ricovero, non ce l’ha fatta. Un dolore immenso per il cantante originario di La Maddalena, che adesso si scaglia contro i negazionisti.
Il dolore di Valerio Scanu
“Molte persone ancora non hanno ben capito la situazione. Di domenica la gente sta ammucchiata al mare, non c’è logica in questo. C’è gente che è responsabile e che non lo fa, ma i più se ne fregano. Bisogna sensibilizzare le persone ad avere rispetto. In molti non si rendono conto della gravità delle situazione del Covid ancora oggi, delle terapie intensive piene, di come questa malattia sia imprevedibile“. Lo ha detto Valerio Scanu ai microfoni dell’Adnkronos.
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E sul dramma personale: “Io ho perso mio padre che era una persona sana e non aveva nessuna patologia. Auguro a questa gente di non trovarsi mai in questa situazione, ma molti non lo capiscono finché non lo vivono. C’è gente che ancora gira senza mascherina. Posso anche ammettere che uno sia negazionista, o scettico, ma poi se ti trovi davanti a qualcuno la mascherina la devi mettere. si può essere anche scettici, e negazionisti, ma bisogna anche essere rispettosi di chi ha vissuto un dramma. Io ho sentito imbecilli dire cose come “la paura del Covid uccide i polmoni lo sanno anche i cartoni“. Io dico che ognuno è libero di pensarla come vuole ma non ci si può sostituire ai medici“.
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Infine, ancora sul padre: “Io sapevo che fosse una cosa grave, ma non pensavo fino a questo punto. Ma anche finché non l’ho vissuta, ho sempre e comunque – conclude – rispettato gli altri adottando ogni misura di sicurezza“.