“Questa foto è un autoritratto di un giovane uomo bello e il male è negli occhi di chi guarda, non nel suo corpo nudo”. Così Pierpaolo Piccioli replica a chi grado allo scandalo per l’ultima foto pubblicata su Instagram dall’account di Maison Valentino, di cui è direttore creativo, per la nuova campagna della Valentino Collezione Milano.
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Lo scatto è un autoritratto del fotografo e modello Michael Bailey-Gates nudo, mentre tiene in mano (e sul piede) l’iconica borsa Roman Stud, simbolo della casa di moda romana, il tutto tra antiche colonne di ispirazione classica. “Una libertà di espressione e un apprezzamento per l’illimitatezza dell’individualità contraddistinguono la nuova campagna #ValentinoCollezioneMilano, si legge nella descrizione alla foto.
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Un’immagine che è un elogio alla fluidità di genere che mette al centro l’individuo in quanto tale, concetto attorno a cui ruota la poetica creativa di Piccioli, concretizzato proprio nella sua ultima Collezione Milano, ma che è diventata bersaglio di migliaia di commenti carichi d’odio.
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“Paghiamo un sacco di soldi per depilarci, per rifarci il seno, e questa foto profana la femminilità”, è una delle accuse mosse dai detrattori, tanto per citarne una di quelle (poche) ripetibili nell’inqualificabile mix di omofobia, transfobia, pregiudizi e bigottismo. Neanche a dirlo, proprio nei giorni in cui si tanto si discute del disegno di legge Zan contro l’omotransfobia, bloccato al Senato da chi strumentalizza il concetto di libertà d’espressione sostituendolo con quello d’intolleranza.
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Il sostegno di Alessandro Zan:
“Per questa fotografia maisonvalentino è stata letteralmente ricoperta dai peggiori insulti omofobi. Per una persona che tiene in mano una borsa. Chi si ostina a negare l’esistenza di un problema d’odio, ancora perversamente radicato nella società e legato a stereotipi che schiacciano la libertà e la dignità di ciascun individuo, nega la realtà. Tutta la mia solidarietà a @pppiccioli per il coraggio di esprimere l’identità di questa storica azienda con un linguaggio che abbatte pregiudizi e discriminazioni”.
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