Al momento sono 57mila i ragazzi omosessuali tra i 13 e i 17 anni in trattamento, proprio come se il loro orientamento sessuale fosse una malattia.
La “terapia di conversione” è di fatto una consuetudine ben radicata, ma potrebbe essere presto proibita nello Stato di Washington. Se il governatore democratico Jay Inslee dovesse firmare il disegno di legge già approvato dal Senato lolcale, quello di Washington diventerebbe il decimo Stato dell’Unione a proibire il trattamento dei minorenni gay a questo tipo di terapie psicologiche e spirituali volte a cambiare l’orientamento sessuale.
Il trattamento sui minori gay è già fuorilegge a livello statale – non federale – in California, Connecticut, Nevada, New Jersey, Oregon, Illinois, Vermont, New Mexico, Rhode Island e nel Distretto di Columbia, sede della capitale. Secondo un recente studio del Williams Institute dell’UCLA (University of California, Los Angeles) la “terapia di conversione”, nota anche come ri-orientamento sessuale, si fonda sulla convinzione che appartenere alla comunità LGBT non sia “normale”.
A praticarla in America sono sia professionisti sanitari che consiglieri spirituali o figure religiose. I dati forniti dall’università rilevano che sono ad oggi 698mila gli adulti tra i 18 e i 59 anni appartenenti alla comunità LGBT ad essere stati sottoposti ad una cura diretta a cambiare il loro orientamento sessuale o la loro identità di genere.