Parole dure queste, destinate a far discutere. Il capogruppo dei fittiani in Comune a Perugia, Carmine Camicia, ha fatto una richiesta agli atti per capire come sarà gestita amministrativamente la nuova legge nazionale che permette le Unioni civili. Fino a qui niente di male. Ma nella nota inviata alla stampa c’è anche un piccolo riassunto dove si invita il sindaco Andrea Romizi a non celebrare direttamente le Unioni Civili come fatto da altri colleghi, come il primo cittadino di Corciano.
“Io auspico – ha scritto Camicia –che deleghi queste funzioni agli uffici preposti, poiché da buon cattolico dovrebbe sicuramente non condividere questo nuovo modello di famiglia che non potrà sostituire la vera famiglia e i valori che essa esprime. A breve sapremmo come si comporterà il Sindaco, cioè se metterà da parte i suoi principi, e entrerà a far parte di quel popolo che cercano di confondere i nostri figli e la nostra società”. Parole forti destinate alle associazioni per i diritti civili e a tutti coloro che si battono per il riconoscimento totale delle famiglie “arcobaleno”.
Le Unioni Civili possono essere direttamente portate avanti da funzionari ma anche da esponenti politici. Dall’opposizione si sono già resi disponibili diversi consiglieri. Non è detto però che Romizi celebri in prima persona le Unioni Civili che sono una legge dello Stato.