Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera definitivo a tre decreti legislativi sulle unioni civili e l’iter finalmente può considerarsi terminato. La giornata era iniziata con la dimissione dall’ospedale del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, che ha voluto essere presente a questo importante Cdm. L’approvazione dei decreti attuativi sulle unioni civili sono un passo importante per il Paese.
Con i decreti legislativi di oggi terminiamo l’iter delle #unionicivili. Era una promessa, ora è una legge.
— maria elena boschi (@meb) 14 gennaio 2017
Esultano le associazioni, per l’Arcigay é un “passo storico. L’approvazione dei tre decreti attuativi della legge sulle Unioni civili sancisce definitivamente l’ingresso di questo istituto nel nostro ordinamento. La notizia ci rallegra: rappresenta un momento importante della storia del nostro Paese”. Anche Equality esulta: “Vogliamo ringraziare Matteo Renzi per aver voluto fortemente questa normativa, Maria Elena Boschi per il ruolo svolto soprattutto nei passaggi più difficili, Monica Cirinnà per la determinazione con cui ha condotto una battaglia parlamentare difficilissima”.
Il ministro della Giustizia Andrea Orlando parla di “una svolta di civiltà per l’Italia”.
Soddisfazione anche da parte di Monica Cirinnà, colei che più di tutti ha portato avanti la legge sulle unioni civili: “‘Con l’approvazione dei decreti attuativi sulle unioni civili si completa il percorso normativo e ordinamentale della legge. Vengono così chiariti tutti i punti critici che sono emersi in fase di attuazione, fissando principi e pratiche inderogabili, rispondendo, tra l’altro, pienamente alla disciplina prevista dalla legge Ue in base alla sentenza della Corte dei diritti dell’uomo del 21 luglio 2015. I decreti – spiega – chiariscono infatti che, come per il matrimonio anche l’unione civile può essere celebrata in pericolo di vita in nave o in aereo. Si afferma poi che il matrimonio contratto all’estero da persone dello stesso sesso, produce in Italia gli effetti dell’unione civile. E che questo vale solo per i cittadini italiani, mentre per lo straniero continua a valere la legge del suo Stato, in ossequio ai principi del diritto internazionale privato”.