Viviamo in una società (per la maggior parte) monogama. Vi siete mai chiesti come mai? Di ragione ce ne sono parecchie. Un tempo la poligamia era socialmente accettata, parliamo di molti anni fa: 10mila, circa. All’epoca le maggior parti delle comunità praticava la poliginia, cioè un uomo poteva avere più donne, rispettando un modello patriarcale in voga.
A un certo punto questa “abitudine” è finita, principalmente per ragioni economiche: con la nascita di un sistema economico basato sull’agricoltura c’erano molte più persone, ma persone povere e in parallelo la ricchezza non era sufficiente per sostentare più consorti. Ci sarebbero poi delle ragioni di salute: la poligamia aumenta infatti il rischio di difetti genetici e di malattie sessualmente trasmissibili che viaggerebbero liberamente in piccole comunità poligame.
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Esistono anche delle ragioni sociali: in una società poligama aumenterebbe a dismisura il rischio di abbandoni, abusi e conflitti intrafamiliari. Secondo Rose McDermott, professoressa di relazioni internazionali alla Brown University di Providence (Usa) specializzata in parità di genere: “Le nazioni con livelli più alti di poliginia (dove cioè un uomo ha più di una moglie) hanno tassi statisticamente più elevati di mortalità materna, un’età di matrimonio più bassa che mette molte ragazze a rischio di matrimoni precoci, aspettativa di vita minore per maschi e femmine, tassi più alti di traffico sessuale, mutilazioni genitali femminili, violenza domestica e iniquità nel trattamento di maschi e femmine davanti alla legge”.
Infine la legge non è pronta ad accogliere la poligamia. Negli stati occidentali moltissime norme sono basate sul matrimonio a due e sull’egualità dei coniugi sia tra loro che nei confronti dei figli. Le questioni patrimoniali sarebbero assai complesse, soprattutto in caso di divorzio. Il patrimonio della famiglia verrebbe frammentato in mille rivoli, a beneficio dei legali che avrebbero un sacco di lavoro in più. Anche le case e le auto a cui siamo abituati, a misura di famiglia “tradizionale”, non andrebbero più bene: dovrebbero essere più grandi e diversamente organizzate.
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Secondo un’indagine fatta dal centro di ricerca statunitense Pew Research, solo il 2% circa della popolazione mondiale vive in famiglie poligame, concentrate soprattutto nell’Africa Subsahariana. Ancora più rara è la poliandria (una moglie con più mariti); insomma la poligamia è prima di tutto insostenibile economicamente e socialmente, ma se così non fosse, vi piacerebbe avere più ciniugi? A San Valentino sicuramente ci sarebbe una gran confusione!