“Sono Greg. Sono un prete cattolico romano. E sì, sono gay!”. Con queste parole, il 17 dicembre scorso, il reverendo Gregory Greiten ha dichiarato alla sua congregazione nella chiesa di St. Bernadette a Milwaukee, in Wisconsin, di essere omosessuale. I parrocchiani hanno applaudito le sue parole omaggiandolo con una standing ovation, senza alcun tipo di pregiudizio.
Il reverendo ha dichiarato subito dopo di essersi sentito “liberato” e il giorno seguente il coming out ha spiegato meglio sul National Catholic Reporter quello che è stato il suo percorso di “accettazione”. “Il primo passo – ha scritto – è stato accettare e amare la persona che Dio ha creato in me”. Per troppi anni Gregory aveva vissuto imprigionato dietro un muro di vergogna, afflitto per il forte sentimento di omofobia da parte della sua chiesa e del mondo.
“I preti della chiesa cattolica romana e del mondo dovrebbero incoraggiare a rompere il muro del silenzio e dire la verità sulla propria identità sessuale. Mi impegnerò a non vivere la mia vita nell’ombra del segreto. Prometto di essere autenticamente me stesso. Abbraccerò la persona che Dio ha creato in me”.Dopo il suo annuncio, però, il reverendo Greg non ha ricevuto solo applausi. I fedeli infatti sembrerebbero divisi in merito al coming out del prete: c’è chi lo ama per la persona che è e quindi non gli importa del suo orientamento sessuale; ma c’è anche chi invece, come Shawn Govern, che è contrario ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, ha dichiarato: “Ha scelto di camminare nelle scarpe di Cristo, per questo ciò che ha fatto non può essere accettato da tutti”.
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