“Fino a quando la foto di due uomini che si baciano, crea la stessa indignazione di una qualsiasi immagine violenta, ho paura di non riuscire a proteggere il mio bambino”. È questa la preoccupazione di una mamma che ha scritto a Carlo e Christian, una coppia gay che è stata insultata sul web dopo essere stata intervista dal sito Repubblica.it lo scorso 17 maggio 2020 in occasione della giornata mondiale contro l’Omofobia.
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“Dopo aver letto le centinaia di commenti sotto il nostro post ripreso dalla home di repubblica – scrivono i ragazzi – C’è chi ci castrerebbe, chi ci perseguiterebbe, chi ci invita a fare certe in casa nostra, chi spera di trovarci una cura”.
“Era già successo di essere oggetto di una ‘shit storm’ – continua il racconto di Carlo e Christian – ma stavolta la tempesta violenta ha ben poco a che fare con la ‘decisione impopolare’ di diventare genitori. Qui si tratta di autodeterminazione della propria identità, la cui unica scelta è quella di viverla alla luce del sole o di nasconderla sotto una coperta di paura”.
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“Molte volte la tardiva accettazione dell’omosessualità dei propri figli è influenzata dal timore che gli possa accadere qualcosa di brutto. Paura che possano essere derisi, mortificati e insultati solo per essere sé stessi. Preoccupazione lecita considerando che il razzismo omofobo se ne va in giro a piede libero, contagiando e reclutando menti fragili nell’attesa di aggredire i più vulnerabili”.
“Io e Christian – scrive Carlo – ci siamo abituati a periodici attacchi violenti, acquisendo gli strumenti per arginare le parole degli odiatori sociali senza permettere che si insinuino come schegge sottopelle, sabotando le nostre certezze. Ma non per tutti è così. Li fuori ci sono migliaia di ragazzi e ragazze che scelgono la via del silenzio perché privati del loro diritto a sentirsi protetti”.
E su Conte e Mattarella dichiara: “Le parole di Conte e Mattarella fanno ben sperare. Forse per la prima volta il Governo si è espresso contro l’omofobia, dichiarando che le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale costituiscono una violazione del principio di uguaglianza. Ma le buone intenzioni non bastano per mettere a tacere le urla dei bulli virtuali. Il prossimo luglio approda alla Camera la legge contro l’omotransfobia. Una legge sacrosanta che ha il dovere di proteggere e rassicurare chi si sente minacciato, introducendo pene e sanzioni severe. Nel frattempo, continuiamo a far rumore. Perché, come dice la filosofa Maura Gancitano, chi fa cultura ha il dovere di dare fastidio. Una cultura che promuova la libertà d’espressione, la tolleranza, l’uguaglianza. Una cultura in cui nessuno debba sentirsi sbagliato o difettato per scegliere di autodeterminarsi alla luce del sole. E se abbiamo risvegliato il pensiero retrogrado di centinaia di persone, vorrà dire che lo stiamo facendo nel modo giusto”.
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