È passato un anno dalla morte di Silvio Berlusconi ma la sua figura continua a dividere la politica, tra chi lo esalta e lo ricorda con affetto e riconoscenza e chi lo attacca parlando di ‘beatificazione’ fuori luogo.
“Mio padre è stato un uomo eccezionale nel vero senso della parola” ha detto ieri il figlio e Ad di Mediaset Pier Silvio Berlusconi, che ha riunito gli oltre 2mila dipendenti e collaboratori dell’azienda a Cologno Monzese con collegamenti anche dalle sedi di Roma e di Madrid. Ricordando “il suo garbo, la sua combattività e la sua generosità” e quei valori tanto “cari” al Cavaliere, come “libertà, futuro e rispetto”, Pier Silvio ha riassunto tutto in un concetto: “Mio padre è amore. Amore per la vita, per la famiglia e per il lavoro. E amore incondizionato per il suo Paese”.
Tra i tanti che hanno ricordato l’uomo ad un anno dalla sua scomparsa anche l’amica Siria De Fazio: “Sei stato una guida per me, un caro amico, un mentore…”. Sotto il dolce ricordo di Siria:
«Caro Presidente, da dove partire… Inizio da questa foto. Ne ho molte, ma questa è quella che preferisco. Ricordo, era quasi Natale, provavamo a stare seri, ma ci veniva da ridere di continuo quel giorno. Dopo mesi di sofferenza a causa della perdita del mio papà, avevo ritrovato il sorriso da pochi giorni perché avevo appena conosciuto il mio Pablo. Ricordo quando te l’ho presentato e tu di nascosto gli regalavi i pezzi di parmigiano sotto al tavolo per fartelo amico, ricordo la tua dolcezza e il tuo sorriso soddisfatto quando lui si avvicinava. Sentivo tutto il bene del mondo nel cuore. Io ti ringrazio, Silvio, per avermi insegnato a volermi bene, grazie per ogni consiglio che mi hai dato e per ogni volta che mi hai ascoltato. Tutti avrebbero dovuto vedere come sapevi trovare il tempo per tutti, sempre. Chissà come facevi… Tutti avrebbero dovuto vedere come eri rispettoso e gentile allo stesso modo con tutti, eri sempre pronto a fare del bene con le persone bisognose e a regalare un sorriso. Dopo questa foto ricordo che dovevo andare a fare volontariato e tu mi avevi dato uno scatolone pieno di piccoli regalini natalizi da portare alle persone sole o bisognose, dicendomi “Chiama quando sei lì così posso far loro i miei auguri”
Tu facevi queste cose, chi ti conosceva lo sa . Sei stato una guida per me, un caro amico, un mentore. Mi sento grata di averti avuto nella mia vita, anche se non posso nascondere che la tua mancanza si sente sempre di più. “L’amore vince su tutto”, mi dicevi, ed è così. Vado avanti per la mia strada senza permettere a nessuno di cambiarmi il cuore. Ovunque tu sia, anima nobile, io ti sorrido da qui e lo farò sempre».