L’appello di Rebecca, ex concorrente del Grande Fratello: “Aiutiamo Umberto, ha 15 anni e non può ammazzarsi perchè offeso dai suoi coetanei”. Umberto ha 15 anni, frequenta il primo anno del liceo artistico Carlo Levi ed è nato maschio ma che si sente donna e si veste come una donna. “I tempi non sono cambiati, io mi vergogno di apprendere questa notizia, un ragazzo così giovane non può arrivare alla disperazione per colpa di alcuni ragazzi – continua Rebecca De Pasquale – vergognatevi per quello che state facendo, non si fa così“.
Lo studente è seguito da uno psicologo di Salerno per completare il percorso. La vita privata di Umberto è tranquilla, ha una famiglia fantastica che lo aiuta e lo sostiene nelle sue scelte ma, il vero problema è a scuola, con i compagni di classe che deridono il ragazzo quando si presenta in classe con il rossetto, le treccine e gli orecchini femminili.
La vita pubblica di Umberto è diventata un inferno. I carabinieri hanno aperto un’inchiesta. Dalla diffamazione all’istigazione al suicidio, i militari sono pronti a denunciare chi ingiuria Umberto. Una condanna morale è giunta da Rebecca De Pasquale, trans ed ex concorrente del Grande Fratello, che attraverso un video ha scatenato molte polemiche. Rebecca ha invitato il dirigente scolastico del liceo artistico, Giovanni Giordano, a difendere Umberto e a strigliare gli alunni che lo insultano. Il preside Giordano ha precisato che le offese a Umberto non sono avvenute a scuola e ora minaccia di querelare la star del Grande Fratello.
Umberto e la madre, intanto, continuano la loro crociata per essere trattati in maniera civile. A Eboli, purtroppo, una minoranza di imbecilli continua a divertirsi con insulti beceri contro Umberto. Il ragazzo è ora assistito dai carabinieri. Chi pensa di fare il bullo e di passarla liscia si dovrà ricredere. La battaglia di Umberto ha scosso le acque a Eboli. Sabato mattina ci sarà un convegno sul bullismo a scuola. Ma già da oggi, chi utilizza insulti sessisti, a voce o per iscritto, verrà denunciato all’autorità giudiziaria. BRAVA REBECCA!