Nella proposta di regolamento presentata oggi “rendiamo molto chiaro che il riconoscimento della genitorialità” in un altro Stato membro dell’Ue “non può essere rifiutato” solo perché i genitori sono “una coppia dello stesso sesso”.
🌈 Proud of the new rules we are presenting today on the recognition of parenthood in the EU.
We want to help all families and children in cross-border situations.
Because if you are parent in one country, you are parent in every country. pic.twitter.com/HsIv2HQQZN
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) December 7, 2022
A spiegarlo il commissario europeo alla Giustizia Didier Reynders, presentando, in conferenza stampa a Bruxelles, la proposta di regolamento che mira a far sì che la genitorialità stabilita in un Paese Ue venga riconosciuta anche negli altri. Sono “2 milioni” in Europa i bambini che potrebbero trovarsi in una situazione simile, cioè avere genitori che sono tali per lo Stato Ue in cui sono nati ma non in quello in cui si sono trasferiti, aggiunge Reynders.
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“Orgogliosi delle nuove norme che presentiamo oggi sul riconoscimento della genitorialità nell’UE. Vogliamo aiutare tutte le famiglie e i bambini in situazioni transfrontaliere. Perché se sei genitore in un paese, sei genitore in ogni paese”, ha scritto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, su Twitter.