C’è una serie a sfondo psicologico, che fa riflettere che ha destato attenzione su Netflix per il tema trattato, il giovane protagonista dopo l’abuso di cocaina in discoteca con gli amici, viene ricoverato a seguito di un TSO in un ospedale psichiatrico di Ostia; con un grande Ricky Memphis che svolge la funzione di infermiere professionale nell’Istituto.
Gli attori sono eccelsi, i pazienti nel reparto, con il ragazzo che urla a gran voce “Io non so’ matto come voi, io non centro niente “riflette un mondo a volte dimenticato, visto dall’esterno con pregiudizio, ma a ben guardare questa serie appassionante, si riscopre qualcosa di profondo, storie di personaggi ben delineati, accurate e sul perchè si trovino lì.
Ci si potrebbe aspettare da un occhio inesperto, “allora è così che vivono davvero i malati con disturbi psichiatrici“, tra quelle mura che non possono varcare, con quei cibi preconfezionati e indigesti, che loro nel loro piccolo immaginano essere una carbonara o una squisitezza, quegli occhi pregni di vita che chiedono appunto salvezza, quei corpi straziati dai farmaci che inebetiscono mente e corpo, il caldo asfissiante senza aria condizionata che permea nell’abitato, le preghiere, le notti insonni, le sigarette spente nella saletta comune, ci può essere bellezza e speranza anche in un luogo in cui sembra che non ce ne sia più?
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Bruni, che porta sui nostri televisori il bellissimo libro di Daniele Mencarelli, “Tutto chiede salvezza“, ce lo dimostra. Ci sono ancora vite degne di essere vissute, e Daniele lo sa e alla fine fa amicizia con i pazienti, anche se all’inizio non ne vuole sapere e quella settimana per lui cambia tutto, cambia la sua vita, fatta di droghe pesanti e nottate in discoteca.
Il sogno proibito di una ragazza attrice nell’altra camerata dell’ospedale, che tampina ogni volta che può, il sogno dei suoi amici che scorrazzano liberi al mare in un giorno d’agosto mentre lui è costretto lì dentro.Una serie corale un pò diversa dal solito cliché di Netflix, che merita di essere vista fino in fondo se non altro per aprire un pò di più gli occhi su alcune realtà che talora cerchiamo di allontanare dalla nostra percezione di vita.