Il Comune di Trapani non riconosce la doppia paternità delle coppie gay, e sui social è boom di condivisioni per l’hashtag #Giacomometticiunafirma.
l sindaco però rivendica la scelta: “Non forziamo le procedure”. Per questo l’associazione “Punto dritto” ha lanciato un appello a Giacomo Tranchida, primo cittadino che lo scorso 6 marzo ha rigettato la richiesta di Leo e Francesco, una coppia omosessuale che chiedeva agli uffici comunali “il riconoscimento successivo della seconda paternità” per i loro due figli nati in California tramite fecondazione assistita.
Entrambi i bimbi sono già registrati all’anagrafe, ma è riconosciuta la paternità di un “unico genitore” e per questo, secondo la dirigente, la modifica “non si configurerebbe né come trascrizione né come annotazione, bensì come rettifica di un precedente atto”.
Sono oltre mille le firme raccolte in poche ore. “La legge è lacunosa e questo può essere superato soltanto da un giudice. Perché, anziché cercare diritti, si cercano forzature? Perchè non ci si rivolge ai tribunali?”, dice Tranchida. “Una nostra iscrizione – continua – verrebbe impugnata come illegittima. E’ un po’ come la questione del sindaco Orlando e del decreto Salvini: noi abbiamo trovato una soluzione diversa, ispirandoci alla legge sui servizi sociali. In questo caso non può esserci alcun approccio differente”.