Dal suicidio della moglie al coming out del figlio. Tony Sperandeo si è raccontato senza filtri a Serena Bortone.
L’attore, che ha spesso interpretato la parte del cattivo, ora mostra il suo volto buono, quello di un padre e un marito che ha vissuto il dolore per la tragica scomparsa della moglie, conosciuta sul set, che si è tolta la vita vent’anni fa.
Per tanti anni in coppia con Alamia, Sperandeo ha spesso interpretato il ruolo del mafioso nei film. E anche ora, che si ritrova in onda su Netflix nella serie di Ficarra e Picone, mentre sogna di torna a vivere a Palermo per portare alla quasi centenaria madre quarume e musso di cui è ghiotta, è un mafioso balbuziente che tutti chiamano “cosa inutile”. “Mamma è in una casa di riposo, ci sta vedendo e la saluto – esordisce -. Saluto anche tutte le persone che la aiutano. Devo ringraziare mia sorella che è la mia gemella. Loro vivono a Palermo, io vivo a Roma da 21 anni. Però ogni tanto ci vado. Di recente sono stato oltre tre mesi a Palermo e sono andato a trovarla ogni giorno. Nella vita ci sono i figli, ci sono le mogli ma la mamma è la numero uno. Non solo la mia, ma tutte le mamme”.
E a proprosito di mamme e di mogli, la conduttrice sposta l’attenzione su Rita Barbanera, la moglie di Sperandeo che si è tolta la vita a 32 anni. “Rita aveva una forte depressione. Non è stato possibile controllare la situazione, ci abbiamo provato. Io lavoravo, partivo e basta. Ma parliamo di altre cose…” stronca subito con le lacrime agli occhi l’attore, oggi nonno di Samuele, che è da poco tornato single dopo la relazione con l’attrice Barbara Bacci.
Una situazione che ha portato ad un distacco dai figli che sono stati cresciuti dagli zii. Collegati in diretta, Tony jr e Priscilla raccontano il rapporto con il padre. “Dal momento in cui ho preso consapevolezza della mia natura, ho sempre pensato che non dovevo nascondermi e ho dato a lui il tempo di metabolizzare la realtà dei fatti. Mi son detto: ‘Quando sarà pronto, verrà lui da me a parlarmi’. E così è stato“. A fargli da eco le parole di Sperandeo. “Se tu sei gay e io sono tuo padre, che fa t’ammazzo? Io lo accetto volentieri perché ti voglio bene. Sei il mio sangue. Qual è il problema? Io lo amo, è mio figlio, guarda quanto è bello. Sua madre era bella“.