Tony Sperandeo è uno dei “cattivi” del cinema italiano per eccellenza, un attore talentoso e versatile che in quasi 40 anni di carriera ha spesso interpretato il ruolo del mafioso, da quel Gaetano Badalamenti che gli è valso il David di Donatello come miglior attore non protagonista nel film I cento Passi al pentito in Palermo Milano – Solo andata. Oggi l’attore palermitano, 70 anni compiuti da qualche mese, ha deciso di dire basta al ruolo del mafioso e, con l’occasione, ha voluto lanciare un appello contro il bullismo.
Tony Sperandeo racconta del coming out del figlio: “È il mio sangue. Qual è il problema? Io lo amo, è mio figlio”
Sperandeo non ha mai nascosto al pubblico di avere un figlio gay. Lo aveva già rivelato lo scorso anno in una lunga intervista televisiva a Oggi è un altro giorno su Rai 1. Alla conduttrice Serena Bortone il 70enne, all’anagrafe Gaetano Sperandeo, aveva raccontato di aver accettato senza problemi l’orientamento sessuale del figlio Tony Jr.: “Se tu sei gay e io sono tuo padre, che fa t’ammazzo? Io lo accetto volentieri perché ti voglio bene. Sei il mio sangue. Qual è il problema? Io lo amo, è mio figlio, guarda quanto è bello. Sua madre era bella”.
In questi giorni, complici le riprese in corso del suo ultimo lavoro, il film La Chiocciola in uscita nel 2024 e incentrato sul delicato tema degli hikikomori, ha voluto affrontare la questione del bullismo e dell’educazione dei più giovani, riallacciandosi a due casi di stretta attualità, il femminicidio di Giulia Cecchettin e il suicidio di un ragazzino di 13 anni di Palermo, vittima di bullismo perchè omosessuale.
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Il 70enne, molto sensibile sull’argomento, ha sottolineato la necessità nella società odierna di monitorare i segnali di allarme in situazioni psicologicamente instabili e fornire tutta l’assistenza psicologica necessaria: “I più fragili, come il tredicenne di Palermo che si è tolto la vita, vanno aiutati. I bulli spesso sono figli di genitori che non sanno comunicare ed educare. Mio figlio è omosessuale, l’ho accettato così com’è. Avrò la faccia da cattivo, ma dentro sono buono”.