«Tobia è sempre stato mio figlio, ma il tribunale di Roma mi ha riconosciuto l’adottabilità e quindi da ora in poi porterà anche il mio cognome», spiega raggiante, in un’intervista esclusiva a Chi, Nichi Vendola, che tre anni fa scelse di avere un figlio insieme al suo compagno Ed Testa mediante la gestazione per altri in California.
«Per me e il mio compagno è innanzitutto una grande gioia. Poi, certo, è anche una battaglia vinta. Le polemiche sono state frutto di ignoranza, di superficialità, di volgarità. Viviamo nell’epoca degli odiatori seriali. Che cosa diremo a Tobia quando sarà grande? In realtà lui conosce sia la donna che ci ha donato l’ovulo sia la donna che lo ha portato in grembo. Ci scambiamo foto, video e telefonate. Mio figlio saprà tutta la verità su come è venuto al mondo».
E l’ex governatore della Puglia racconta riguardo all’infarto che lo ‘ha colpito poco tempo fa: «In un soffio la morte può invadere la tua casa. Per fortuna posso raccontarlo! Da questo episodio ho imparato a darmi tempo, a non correre, a governare con più saggezza le mie emozioni. Tobia? Pensava fossi in viaggio, ma si è spaventato ugualmente e quando sono tornato a casa dall’ospedale non smetteva più di baciarmi. Ma lui è sempre stato la mia priorità a prescindere da questo».