Tiziano Ferro a Radio2: Per il divorzio che sto affrontando sono costretto a rimanere in California. Hanno paura che diventi un criminale internazionale. E’ un periodo complesso, di curva a gomito con strapiombo. Ma non mi siedo nell’autocommiserazione. L’amore va dichiarato, non può vivere di silenzi.
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Tiziano Ferro è stato ospite di Radio2 Happy Family, programma condotto da Ema Stokholma e dai Gemelli di Guidonia, in onda su Rai Radio2 e Rai 2 dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 18. L’artista ha raccontato: “Sto bene, sto affrontando un divorzio che per motivi legali mi costringe in California, non posso lasciarla, hanno paura che io diventi un criminale internazionale e quindi sto qui. La prendo a ridere. La mia giornata? Ho due bimbi piccoli, sto dalla mattina alla sera con loro, cucino, gioco, conosco tantissime canzoncine nuove”.
“Con i due bimbi quando arrivi alle sette e mezza di sera ti sembra quasi mezzanotte, sei già morto. E’ un periodo complesso, però io non mi siedo nell’autocommiserazione, la trovo una cosa noiosissima, andrà bene, sarà un periodo bello, ogni curva a gomito ti porta nel posto successivo della tua vita in cui starai meglio e starai bene. Adesso è così, è un periodo di curva a gomito con strapiombo, ma sto aspettando la prossima cosa bella”.
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Tiziano Ferro ha parlato del suo libro, ‘La felicità al principio’: “L’ho scritto durante un periodo di insonnia. Differenze tra scrivere un libro e scrivere una canzone? La condivisione della canzone è più immediata, la sentono in radio, poi vai a fare un concerto e scopri che diventa parte della storia di tutti quelli che sono lì. Con il libro invece sta succedendo una cosa molto divertente, ognuno crea un finale diverso. Tutti aspettano un secondo capitolo fatto di una convinzione solo loro, ed è bellissimo. Ma non voglio fare un sequel, mi piacerebbe fare un film, quello sì. Ci tenevo a dare la possibilità al lettore di aprire un po’ la mente, di non vederci un’autobiografia, perché non lo è”.
“Angelo, il protagonista, fugge dai suoi problemi, cosa che io assolutamente non ho fatto. Come mai non ci sono ringraziamenti? Ho smesso di farli perché non li legge nessuno. Ringrazio sempre i miei genitori e la mia famiglia, ho sempre bisogno di dirglielo, ora che capisco ancora meglio quello che hanno fatto per me. L’amore va detto, va dichiarato, non può vivere di silenzio o di scontatezza. Anche ai bambini l’amore va insegnato, se tu non dici a un bambino che gli vuoi bene, quel bambino non impara a dirlo”.