Maicol Mercuriali scrive per Italia Oggi: Se il Signore ha donato ai maschi la barba, perché mai lottare ogni giorno col rasoio per tenerla corta e curata? Secondo il metropolita Cornelio, primate del movimento ortodosso dei Vecchi credenti, che ovviamente porta una barba lunga e folta, stare senza la quotidiana rasatura «proteggerebbe gli uomini dall’ omosessualità».
Le parole del religioso, durante un’ intervista con l’ agenzia russa Nsn, hanno fatto il giro di tutta la Russia e sono state riprese da tantissimi media, dalla carta stampata alla tv. «Dio ci ha dato delle regole: è scritto che Dio ha creato tutti gli uomini con la barba. In Occidente i cattolici si sono completamente allontanati da questo concetto, ma non possiamo immaginare Cristo o qualche Santo senza barba. Non ci si dovrebbe opporre al Creatore: è una cosa mostruosa vedere gli abiti maschili e le acconciature che cambiano».
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E le nuove mode – chissà se il religioso avrà visto le ultime collezioni presentate, con la figura maschile sempre meno virile – secondo il metropolita Cornelio non farebbero altro che promuovere la sodomia.
Questa uscita ha riacceso i fari sui Vecchi credenti, il movimento religioso nato nel 1666 in contrasto alle riforme introdotte dal Patriarca Nikon per innovare la Chiesa ortodossa russa. A questo movimento si è recentemente avvicinato anche Vladimir Putin: a inizio mese, infatti, il presidente della Russia ha visitato una loro chiesa. Un gesto simbolico e storico, visto che era da 350 anni che un capo di Stato russo non lo faceva.
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Una mossa letta dai più – come ha scritto il Washington Times – per cementare la sua presenza e credibilità all’ interno di tutto il mondo ortodosso, dentro e fuori la Russia, soprattutto in un momento in cui la lotta al radicalismo islamico per Mosca si fa più forte, come testimonia l’ annuncio recentemente dato circa l’ uccisione di Ibrahim Abu-Bakr Al Baghdadi in un raid nei pressi di Raqqa, in Siria, il 28 maggio scorso. Anche se sulla presunta morte del leader dell’ Isis è ancora giallo.
Maicol Mercuriali per “Italia Oggi”