Prima il presidente John Magufuli ha chiuso le cliniche per la cura dell’Hiv perché “sospettate di promuovere l’omosessualità”.
Attraverso Paul Makonda, il suo giovane governatore, ha dato inizio a una vera caccia alle streghe. Una settimana per ‘scovare’ gli omosessuali e gettarli in carcere a vita o per almeno 30 anni. Per farlo al meglio, è stata creata una squadra speciale di sorveglianza, in forza da lunedì, che setaccerà i social per individuare “i criminali”. Non solo, Makonda ha fatto un annuncio, nel corso della conferenza stampa in cui è stata annunciata la nuova legge, rivolto a tutti i cittadini, perché denuncino i gay alle autorità.
Tanzania is a developing nation surely they can use their resources better.
—#Tanzania #homosexual #homosexuality #gaypride #gayrights #paulmakonda #africa #daressalaam pic.twitter.com/XS701dxPUZ— Front Runner (@FRUN_NEWS) 1 novembre 2018
“Ho informazioni sulla presenza di molti omosessuali nella nostra provincia – ha detto ai giornalisti Makonda – Questi omosessuali si vantano sui social network. Datemi i loro nomi e il mio team ad hoc inizierà a mettere le mani su di loro a partire da lunedì prossimo.” Il giovane politico lo “fa in nome di Dio”. “Mi aspetto critiche – ha aggiunto – Ma preferisco fare arrabbiare quei Paesi piuttosto che Dio. Il comportamento omosessuale calpesta i valori morali dei tanzaniani e delle nostre due religioni cristiane e musulmane”.
In Tanzania l’omosessualità è illegale con pena fino a 14 anni di prigione. Questo accade in uno dei Paesi più avanzati dell’Africa subsahariana.
This is the man authorising the crack down on gay people in Tanzania’s Dar Es Salaam. Your insecurities are showing boy #PaulMakonda. pic.twitter.com/PSv1gZvGwO
— Maria Zakharova (@Ma_LoJ) 1 novembre 2018