Le autorità di Zanzibar, regione semiautonoma della Tanzania, hanno arrestato 20 persone, 8 uomini e 12 donne, accusandole di omosessualità.
Si tratta dell’ennesima stretta contro i gay nel Paese dell’Africa orientale.
9 attivisti LGBT arrestati, “sequestrati” e interrogati per 8 ore consecutive
La polizia ha riferito di aver incarcerato le 20 persone dopo aver fatto irruzione in un albergo dove si stava svolgendo un evento. Il capo della polizia regionale, Hassan Ali, ha dichiarato che l’irruzione è stata fatta perchè “c’era il sospetto che (gli arrestati) fossero impegnati in attività omosessuali, cosa illegale a Zanzibar e contraria alla legge dello Stato”. E ha promesso che “la vigilanza contro questi gruppi sarà intensificata”.
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In Tanzania l’omosessualità è un crimine che viene punito con il carcere, da 30 anni fino all’ergastolo. Da febbraio il governo ha chiuso 40 centri medici dove si preveniva e curava l’Aids, accusandoli di diffondere l’omosessualità.