Il Ministro della salute e del benessere del Taiwan ha avanzato una proposta di legge volta a vietare la “terapia curativa” per gli omosessuali. La proposta, infatti, andrà ad abolire l’uso di quella forma di tortura che viene chiamata “terapia di conversione” e che ha come scopo quello di far “convertire” le persone omosessuali all’eterosessualità utilizzando metodologie non solo poco umane ma che tutte le maggiori organizzazioni sanitarie internazionali hanno definito come “altamente pericolose per la salute psico-fisica di un individuo”.
Il Governo taiwanese, dopo una consultazione con il popolo del Taiwan di 30 giorni, dovrà decidere se abolire o meno l’utilizzo della predetta pratica. Se la risposta fosse positiva, il Taiwan sarebbe il secondo stato, dopo Malta, a vietare legalmente l’utilizzo della “terapia di conversione”. E le probabilità che questo avvenga sembrano molto alte in quanto, secondo un recente studio, il 71% della popolazione taiwanese si è espressa in favore del matrimonio omosessuale.