“Purtroppo ancora una volta le istanze della comunità LGBT (Lesbiche, Gay, Bisex e Trans) sono escluse dalla concertazione con il Governo negli Stati Generali – dichiara Fabrizio Marrazzo, portavoce Gay Center – infatti, il piano Colao affronta una molteplicità di tematiche, comprese quelle sociale, ma neanche una parola sulle persone LGBT, che come indicato anche dall’ONU sono tra le categorie maggiormente a rischio per la crisi COVID, per le violenze familiari e le discriminazioni sul lavoro. Inoltre, osserviamo che mentre in Italia la principale preoccupazione dei politici è rassicurare i Vescovi sulla legge contro l’omotransfobia, in Svizzera la camera ha approvato con il 70% un’avanzata legge sul matrimonio per le persone dello stesso sesso.”
L’elettorato svizzero ha detto sì alla protezione della comunità LGBTIQ dall’odio e dalla discriminazione. L’esito del voto popolare elvetico del 9 febbraio appare in perfetta sintonia con i risultati di un sondaggio rappresentativo realizzato dall’istituto gfs.zürich, su mandato di Pink Cross, l’organizzazione ombrello svizzera dei gay e dei bisessuali*: quattro svizzeri/e su cinque si dichiarano favorevoli ai matrimoni gay.
J.K. Rowling scrive ai fan e smentisce le accuse di transfobia: la lettera
“La popolazione è già pronta da tempo per il matrimonio per tutti”, dice il direttore di Pink Cross Roman Heggli. “Il parlamento deve ora fare un passo avanti”