Estratto dell’articolo di Franco Zantonelli per www.repubblica.it
La Svizzera, che soprattutto nelle sue zone rurali ha una lunga tradizione maschilista, sta velocemente cambiando. Nel 2019 un tenente colonnello transgender, Christine Hug, ha assunto il comando di un battaglione dell’esercito, dal prossimo primo gennaio basterà recarsi all’ufficio di stato civile del proprio comune per cambiare sesso.
Lo ha deciso nell’ottobre 2020 il Parlamento federale. Il quale ha preso atto di una realtà sempre più difficile da ignorare. “È una legge – ha spiegato un portavoce del Governo – rivolta a tutti coloro che hanno la convinzione intima di non appartenere al sesso con cui sono stati iscritti all’ufficio dello stato civile”.
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Ogni anno, nella Confederazione, nascono una quarantina di bambini il cui sesso è difficile da determinare. Per non parlare del fatto che, nei diversi cantoni, vivono diverse centinaia di transgender, mentre dai 100 ai 200 cittadini hanno subito o sono in attesa di subire un intervento chirurgico per cambiare sesso.
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Con la nuova legge chi da donna vuole diventare uomo o viceversa non dovrà più sottoporsi come in passato a umilianti esami medici e pure la parte burocratica della questione è stata sveltita e ridotta all’essenziale.