Nella puntata di Che Tempo che Fa, il programma televisivo trasmesso su Nove, Luciana Littizzetto ha tenuto un monologo che ha toccato i cuori di molti.
Conosciuta per la sua abilità nel mescolare umorismo e serietà, questa volta la comica piemontese ha rivolto la sua attenzione su un tema grave: il bullismo. Nel suo discorso, ha affrontato con passione e sensibilità il tragico caso di Giovanni, un ragazzo di 13 anni di Palermo che si è tolto la vita.
Luciana ha iniziato il suo monologo leggendo una lettera indirizzata a Giovanni. In essa, ha espresso profonda tristezza e rammarico per la perdita di una giovane vita. “Noi con te noi abbiamo perso”, ha detto, sottolineando come la società nel suo insieme abbia fallito nel proteggere Giovanni dal bullismo. L’attrice ha criticato duramente la mancanza di supporto adeguato nelle scuole, sottolineando la necessità di una educazione sessuale e sentimentale efficace.
Luciana Littizzetto e la bellissima lettera dedicata ai figli adottati: “I figli nati solo dal cuore, sono più figli ancora degli altri…” (VIDEO)
Littizzetto ha poi sottolineato come il bullismo non sia solo un problema isolato, ma una piaga sociale diffusa. Poi ha rivelato statistiche preoccupanti, come il fatto che un giovane su sei in Italia sia vittima di bullismo e che il 70% dei ricoveri per tentato suicidio riguardi i giovani. I dati evidenziano una realtà allarmante e sottolineano l’urgenza di azioni concrete per contrastare questo fenomeno.
La lettera di Luciana Littizzetto:
“Il mondo è fatto così. Male. Per il mondo sei sempre troppo basso o troppo alto, con un naso troppo grande e le orecchie troppo a sventola, non sei abbastanza macho o non sei abbastanza figa… Sei appassionato di quello che studi? Secchione. Non studi niente? Cretino. Ti piace qualcuno dello stesso sesso? Frocio, lesbica. Ti piacciono i fumetti e l’arte? Frocio, lesbica. Sei sensibile? Frocio, lesbica. Comunque tu ti comporti, c’è sempre qualche stronzo che ti prende di mira. Ma Sappi che se c’è una colpa non è certo tua. E’ di chi vede e se ne frega. E’ di chi ti sta intorno e non si accorge. Io credo che il senso del nostro stare al mondo sia soprattutto questo: accorgersi. Accorgersi di come stanno gli altri, accorgersi di chi chiede aiuto in silenzio, accorgersi della sua fatica a stare al mondo, del peso che ogni giorno si porta appresso. Accorgersi che dietro a un ‘Va tutto bene’ in realtà c’è un ‘Va tutto male’. Accorgersi, semplicemente. E invece spesso noi non ci accorgiamo di niente, finchè è troppo tardi. Perché è vero che il bullismo c’è sempre stato, ma un tempo stava chiuso nelle quattro mura della classe, non restava in quell’archivio perpetuo e mondiale delle schifezze che è internet… E poi dire “c’è sempre stato” non significa niente. Anche lo scorbuto e la rogna ci sono sempre stati, ma per fortuna abbiam trovato dei rimedi. Quindi non fate sciocchezze, ragazzi, chiedete aiuto, scegliete un adulto, quello che vi sembra meno pirla, e andate a parlare con lui, raccontategli tutto. Fidatevi di me. I bulli possono essere sbullonati. E con l’aiuto di un adulto, li sbulloniamo più in fretta.”
“Caro Giovanni,
Volevo chiederti scusa. Noi con te noi abbiamo perso”.@lucianinalitti a #CTCF pic.twitter.com/PDfC6hLe6e— Che Tempo Che Fa (@chetempochefa) November 19, 2023