Assente dalla scene da sette anni, Stromae è pronto a promuovere (anche dal vivo) il suo nuovo album, “Multitude”, spedito sui mercati lo scorso venerdì, 4 marzo. “Farò tre concerti a Parigi, Amsterdam e Bruxelles: lo show è quasi pronto, dura un’ora circa e ci sono pezzi sia vecchi e nuovi”, ha spiegato lui, parlando della presenza, sul palco, di una scenografia composta da “due braccia robotiche che sostengono dieci schermi”, sui quali verranno proiettate “animazioni tipo Pixar e Dreamworks”. “Ci saranno i miei soliti musicisti, ma sarà diverso dai miei set precedenti”.
Il secondo singolo estratto dal nuovo lavoro, “L’enfer”, parla esplicitamente di depressione e pensieri suicidi. “E un tema molto personale”, spiega Stromae, che in passato ha fatto i conti con un esaurimento nervoso: “Chi si trova in situazioni del genere, con problemi di equilibrio mentale, credo che debba rivolgersi a terapisti professionisti, oltre che alla famiglia e agli amici”.
In “Multitude” ci sono echi di tanti stili diversi, ma nemmeno un featuring: c’è un collega o una collega con la quale la voce di “Santé” dividerebbe volentieri la sala di registrazione? “Adele”, risponde lui senza pensarci un attimo: “Certo che mi piacerebbe collaborare con lei, del resto chi non è un suo fan?”. Per la direzione che aveva preso “Multitude”, tuttavia, per Stromae “non aveva senso avere dei featuring. Almeno, nell’accezione più convenzionale del termine. Ha avuto più senso collaborare con musicisti tradizionali, come il boliviano Alfredo Cocca e tutti gli altri presenti nei crediti del disco. C’è molta folk music mischiata col pop”. “La world music, per me, è il nuovo pop”, dice l’artista parlando dei suoi ascolti: “Ho una playlist dove ci sono Rosalia, un po’ di rapper francesi, Omara Portuondo, Luzmilla Carpio, ma anche Lil Nas X e ‘La carpinese’, una tarantella con una progressione armonica che mi ricorda molto, per certi versi, la musica tradizionale cubana. E poi Totó la Momposina, e altri artisti da tutto il mondo… C’è così tanta musica da scoprire”.