Dopo le “scuse” parziali provenienti dal Vaticano sulle pesantissime parole pronunciate da padre Cavalcoli che ha paragonato il terremoto che da poco ha colpito Lazio, Umbria e Marche ad un “castigo divino” per aver legalizzato i matrimoni omosessuali, ecco le “scuse” ufficiali dell’emittente radiofonica Radio Maria. “Radio Maria si scusa se tali espressioni possono aver offeso la sensibilità dei fratelli terremotati ed esprime loro piena solidarietà e vicinanza nella preghiera. Radio Maria assicura, come già in passato, i collegamenti di preghiera con le zone terremotate per far sentire loro la vicinanza di tutta la Chiesa”, si legge in una nota rilasciata dall’emittente. Inoltre, dopo aver precisato sul proprio sito internet che le bruttissime parole non sono state pronunciate dal direttore dei programmi bensì da un collaboratore esterno che le ha pronunciate “a titolo personale e senza che le stesse rispecchino assolutamente il pensiero di Radio Maria al riguardo” (come se questo dovesse renderle meno gravi), Radio Maria ha ritenuto inaccettabile la posizione di padre Cavalcoli riguardante il terremoto e lo ha sospeso dalla sua trasmissione mensile. Ancora una volta neanche una parola di scuse o di vicinanza è stata espressa nei confronti della categoria LGBT. E io resto allibito dal fatto che di questo non se ne parli da nessuna parte.