A Bonassola (La Spezia) è arrivata la sospensione a divinis del parroco don Giulio Mignani per le sue esternazioni a favore di coppie gay, eutanasia, legge 194.
Alle 11 non sarà lui a celebrare messa ma il sostituto inviato dal vescovo Luigi Ernesto Palletti. Dopo il rito si animerà la piazza: sarà teatro della manifestazione di solidarietà a don Giulio. “Montano le adesioni da tutta Italia”, dice Davide Zoppi, portavoce del comitato promotore dell’evento assicurando uno svolgimento pacifico dello stesso. La scaletta è top secret. Di certo si inanelleranno diverse testimonianze a favore del sacerdote ribelle per amore e contro l’ordine del vescovo a fare le valige perché colpevole di non aver rispettato i ripetuti richiami a non palesare il contrasto col Magistero.
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«Nessuna occupazione della chiesa; chi vorrà potrà ovviamente andare a pregare, a partecipare alla messa; nessun intralcio al sacerdote che verrà a celebrare il rito”. E che, obbediente al vescovo, si è assunto l’onere di un impegno gravoso. “Si chiama don Marco, ha 57 anni, ha la barba bianca” rivela Lorella Nicora, titolare del bar nei pressi della chiesa di Montaretto, la prima ad essere stata visitata nell’ambito del passaggio di consegne. In assenza di comunicazioni ufficiali, l’indizio della barba bianca porta ad esplorare una deduzione. Che sia un appartenente alla comunità – costituita nel 1988 dall’allora vescovo Siro Silvestro – dei “Ricostruttori nella preghiera”? La conferma arriva, al telefono, da una consorella del cenacolo spirituale. “Don Marco ha risposto alla chiamata per un impegno temporaneo in vista di decisioni definitive. Gli siamo al fianco in questo momento di responsabilità”. Qualcosa di più su di lui?
“E’ originario di Bergamo. E’ giunto alla Spezia da poco meno di un anno. Tra i suoi impegni pastorali, quello svolto per tre anni in Brasile”.
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Don Giulio , in un’intervista rilascita tre giorni fa, quando ancora non sapeva chi sarebbe stato il sostituto, disse che lo avrebbe accolto “con rispetto, in fraternità”. Testimoni dei primi movimenti confermano l’approccio colto in parallelo alle raccomandazioni in vista della manifestazione di domenica. “Siate miti. La chiesa è fatta per pregare non deve diventare luogo di contesa” ha detto anche ieri l’ex parroco ai parrocchiani. Fra questi ci sono anche i preposti, domenica, al trasporto della statua della Madonna del Rosario dalla chiesa ad una nicchia esterna. “Effettueranno uno sciopero simbolico: vogliono lasciare la statua dove si trova” annuncia Davide Zoppi. Loro sono l’incarnazione della religiosità popolare, quella che non entusiasma il don ma che ha sempre assecondato nel riconoscimento del valore delle tradizioni locali, chiamando però i fedeli a volare più in alto. Ora sono fra i supporter più motivati.
Porte aperte della Chiesa per accogliere tutte e tutti o per sbattere fuori? Un grande abbraccio a don Giulio Mignani sospeso perché a favore delle coppie Lgbt + #LGBTIQ #dongiuliomignani
— vladimir luxuria (@vladiluxuria) October 7, 2022