L’Irriverente scrittore Simone Di Matteo, nella sua rubrica su VanityClass ha attaccato duramente la gieffina definendo Elenoire Ferruzzi una pessima oratrice che spesso e volentieri incarna tutto ciò che negli altri critica aspramente.
“Io non sono esagerata, sono libera. Sarò il riscatto per tutti quelli che vengono emarginati. Non amo le definizioni: creano distacco e confusione. Io sono oltre. Il mio transessualismo l’ho trasformato in un atto di potere e orgoglio” – scrive, citando le dichiarazioni rilasciate sulle pagine del settimanale Chi da Elenoire, poi attacca – Oltre, sì, ma che cosa? La decenza? Le buone maniere? Oltre quei limiti per cui la libertà si confonde con il diritto di nuocere agli altri, con la presunzione di essere migliori!?!
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Certa gente scambia la libertà di espressione e pensiero con la pretesa di sparare scempiaggini. È appena iniziata la nuova edizione del reality più longevo della nostra amata tv e già ne ho gli zebedei pieni delle urla e dei piagnistei di quel fenomeno, non certo televisivo, che se solo fosse nata all’epoca dei freak show, forse, avrebbe avuto un senso!
Lo scrittore non ha digerito, a suo dire, la strumentalizzazione fatta sull’omotransfobia dalla Ferruzzi.
Ora non me ne voglia nessuno, e nemmeno provi qualcuno a farmi passare per bigotto, omofobo o discriminatore seriale. Tuttavia, se davvero avesse voluto provare ad essere il riscatto per tutti gli emarginati e un motivo di orgoglio per chi come lei ha affrontato con coraggio un percorso di transizione, avrebbe dovuto evitare di strumentalizzare l’omotransfobia. E nello specifico, di inscenare improbabili vicende amorose facendo passare un ragazzo pulito come Luca Salatino per quello che non è. Forse avrebbe fatto prima e meglio a restarsene a casa sua. O chissà, magari evitare di urlare per esprimere un concetto quasi fosse una Giorgia Meloni qualunque durante uno dei suoi comizi. Continua elogiando Rebecca De Pasquale nel paragone con Elenoire Ferruzzi – Per carità, ogni persona che incontri ha una storia da raccontare e sicuramente di drammi, come quello vissuto a causa del Covid-19 che l’ha vista ricoverata in ospedale per mesi e in fin di vita, ne ha affrontati tanti anche lei. Ma a me piacerebbe ascoltare le storie di chi, come Rebecca De Pasquale, nonostante possa essere considerata da ignoranti una persona diversa, ha il coraggio di osare, non trascendendo mai. E perché no, la gentilezza di aprirsi al pubblico in modo delicato!