Simone Di Matteo, che il grande pubblico ha avuto modo di conoscere a Pechino Express al fianco di Tina Cipollari, non ci sta e attacca l’escort napoletano, Francesco Mangiacapra: “con quale coraggio decide di indirizzare a Chiara Bordi, terza classificata al più famoso concorso di bellezza nostrano, il suo ultimo scritto dal titolo Una storpia a Miss Italia? Ma ti sei visto?“.
Ecco cosa scrive:
“La scorsa settimana affrontando il tema della bellezza avevo cercato di spiegare attraverso un’attenta analisi che cosa è e cosa dovrebbe essere davvero. Più di qualcuno naturalmente non lo ha compreso, e poiché internet concede la possibilità a chiunque di esprimersi liberamente, va da se che molti degli utenti che popolano la rete si sentano in diritto di interpretare la vita degli altri non tenendo però in considerazione la propria.”
“Francesco Mangiacapra ad esempio – scrive Simone – è uno dei peggiori modelli mediatici degli ultimi anni. Di lui se ne sono occupati un po’ tutti, dalle Iene a Barbara D’Urso, finendo addirittura sul New York Times a causa degli scandali sessuali che lo hanno coinvolto in Vaticano”.
“Io a mala pena lo avrei messo sulla carta igienica! – ha dichiarato lo scrittore – All’Interno del suo blog si definisce un anticonformista dallo spirito indipendente, amante dei viaggi e delle buone occasioni, redige una serie di articoli e lettere ‘profonde’ a cuore aperto, nonostante di aperto e profondo abbia ben altro da mostrare e non di certo il cuore!!!”
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“Con quale coraggio – si chiede – decide di indirizzare a Chiara Bordi, terza classificata al più famoso concorso di bellezza nostrano, il suo ultimo scritto dal titolo Una storpia a Miss Italia? Con quale diritto ci si avvale della facoltà di giudicare le scelte, e soprattutto il coraggio di chi, malgrado i mille pregiudizi, le paure e le difficoltà, decide ugualmente di mettersi in gioco a 18 anni, senza perdersi minimamente d’animo, credendo nella forza dei propri sogni! Con quale ardire si distorce un messaggio come quello di Chiara, invito ad amarsi ed accettarsi così come si è, a fare di ogni difetto un inimitabile pregio, a non sentirsi diversi o inferiori a nessuno, perché la diversità ci accomuna tutti ed è solo unicamente negli occhi di chi guarda, ancor peggio, di chi ci giudica credendosi migliore. Come si può accusare un programma di aver utilizzato come capro espiatorio, ai fini dello share, una ragazza che nonostante le avversità non si è data per vinta?”
“La sua candidatura è stata spontanea, voluta!!!– continua – La bellezza, cari miei, sta nelle nostre imperfezioni, nei dettagli, nelle cose semplici. Se solo fosse ancora viva Marilyn Monroe gli ricorderebbe che l’imperfezione è bellezza, la pazzia è genialità, ed è meglio essere assolutamente ridicoli che assolutamente noiosi e, aggiungerei, oltremodo scontati!
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“Gli anticonformisti, così si è presentato ad un pubblico inesistente lui, non sono quelli che rifiutano, per loro natura, idee e comportamenti prevalenti? Gli spiriti indipendenti, per loro condizione, non sono forse liberi da ogni tipo di restrizione? Mangiacapra conoscerà sicuramente bene l’arte del Kamasutra, ma di se stesso, del buon senso e di gran parte di tutto il resto a me sembra non saperne abbastanza!”
“Strumentalizzare – continua la dichiarazione di Simone – discriminare gli altri e i loro comportamenti per visibilità, per cercare di emergere poi grazie alla futilità di polemiche prive di significato, non fa di noi delle persone vuote e prive di senso?! Silenzio, per pietà signore e signori, quando non avete nulla da dire, fate silenzio. Tacete una volta per tutte, non parlate e non scrivete di negazionismo lemmatico, normalità, sano edonismo, dittatura delle minoranze, piuttosto guardiamoci allo specchio!”
“La protesi al seno, gli zigomi pompati ad arte come se stessimo in un quadro di Botero, le bocche pronunciate, la tinta dei capelli, le ciglia finte, questi non sono artifizi che negli anni abbiamo visto sfilare? Perché una protesi alla gamba dovrebbe suscitare scalpore? Vogliamo davvero scandalizzarci di chi resiste alla bruttezza di una società in declino?”
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“Un’antica filosofia giapponese definisce una particolare percezione estetica. Tale visione, che deriva dalla dottrina buddhista dell’anitya, viene talvolta descritta come ‘‘bellezza imperfetta, impermanente e incompleta’, e prede il nome di Wabi-Sabi. Tuttavia non si sofferma alla mera bellezza esteriore, poiché trascende il fatto puramente estetico, ma tiene in considerazione tutto ciò che c’è dietro e non è legato a un elenco di caratteristiche fisiche. Si potrebbe prendere insegnamento da questa concezione ed imparare a guardare oltre, a scorgere ciò che gli occhi non vedono.”
“Chiara – conclude – è una ragazza normalissima, ed anche molto bella aggiungerei, non solo fuori ma soprattutto dentro, ha tentato di realizzare l’irrealizzabile, difatti è arrivata terza! La bellezza, a dire di Mangiacapra, probabilmente non salverà il mondo, ma io sono già salvo, uno così non lo vorrei gratis, figuriamoci a pagamento”.