Dai primi anni 2000 a oggi le infezioni sessualmente trasmissibili sono costante mente cresciute.
Per malattie come sifilide, clamidia e gonorrea ogni anno si contano tra i 100 e i 300 nuovi casi, con un aumento rispetto a 15 anni fa anche del 400% (per la sifilide, ad esempio).
Al centro malattie sessualmente trasmissibili Policlinico Sant’Orsola si rivolgono circa 3.500 persone ogni anno come primo accesso. «La sifilide – riferisce D’Antuono a Corriere.it – oggi si attesta tra i 100 e i 120 nuovi casi all’anno. Per la maggior parte si tratta di uomini, con una maggiore incidenza tra gli omosessuali».
Allo stesso modo sono aumentate anche altre malattie veneree: si parla di circa 300 casi all’anno di clamidia, per lo più tra donne e di 170 casi di gonorrea. I picchi si registrano tra i ragazzi tra i 18 e i 25 anni e negli uomini dai 50 anni in poi.
Anche a Milano i casi di sifilide e gonorrea sono triplicati in 7 anni. La Lombardia sembra contribuire per circa il 50% delle segnalazioni di sifilide in Italia: «Da un lato c’è un’attenzione sensibile a questo tipo di patologie, dall’altro c’è una maggior concentrazione di pazienti. È bene evidenziare che la Lombardia rappresenta una delle regioni italiane con il più alto tasso di pazienti Hiv positivi e il 25% dei casi di sifilide si accompagna proprio a questo virus.
Un’impennata senza precedenti di malattie veneree viene segnalata nella città di Bologna. A lanciare l’allarme soprattutto sulla sifilide sono i dati della commissione Sanità del Comune di Bologna illustrati dalla dottoressa Antonietta D’Antuono, responsabile del centro malattie sessualmente trasmissibili del dipartimento di dermatologia del Policlinico Sant’Orsola.