Melania Rizzoli per “Libero Quotidiano”
Siete stati traditi dal vostro amore adorato e siete delusi e arrabbiati? Dovete esserne felici invece, perché il tradimento è benefico, è utile e vi rende più forti. La teoria, e parlo solo di teoria, è interessante, ed è stata pubblicata sul New York Times in un articolo intitolato «Quando il partner tradisce», che ha analizzato il nuovo approccio su questo tema suggerito da due libri, appena usciti negli Stati Uniti e già in vetta alle classifiche, uno della psicologa newyorkese Esther Perel che ha scritto «The State of Affairs:Rethinking Infidelity», l’ altro della psicoterapeuta di Boulder, Colorado, Michele Weiner-Davis che ha pubblicato «Healing from Infidelity» ed ambedue le autrici giungono alle stesse identiche conclusioni, ovvero che il tradimento uccide la coppia originale, ma permette anche di costruirne una nuova e più forte, non con l’ amante, ma con il partner stesso.
Naturalmente a condizione che entrambi i protagonisti lo vogliano e che entrambi, traditore e tradito, siano in grado di fare un mea culpa e di capire perché si è arrivati ad avere una relazione non più esclusiva.
CHAT ROVENTE
Il tradimento spesso è un tabù, sovente si consuma con superficialità, per distrazione o per noia, ed altrettanto spesso il tradito lo vive drammaticamente in solitudine, reprimendo rabbia e delusione, non lo racconta o non lo condivide con gli amici, eppure è un tema che prima o poi può capitare di dover affrontare a viso aperto, ma la prima cosa da chiarire è la definizione stessa di tradimento.
Negli ultimi anni infatti, soprattutto a causa di internet e dei social, essa è cambiata molto, e se una volta tradire significava solo andare a letto con un altro, ora può esserlo anche chattare in sexiting con un’ altra persona, con messaggi erotici colmi di desiderio, e lo è di piu se prende così tanto tempo a chi lo porta avanti segretamente, e con una passione e una consuetudine tale da impattare concretamente sulla relazione con il partner ufficiale.
Le ragioni dell’ infedeltà invece sono quasi sempre le stesse, ovvero l’ insoddisfazione all’ interno della coppia, la voglia di novità, unita alle tentazioni e alle opportunità che via via si incontrano e che si presentano, ma il tradimento non è sempre considerato segno di una relazione che non funziona più, anzi, al contrario, spesso sarebbe il sintomo di un rapporto troppo simbiotico, che il fedifrago un giorno sente l’ esigenza di rompere, per liberarsi da una dipendenza sentimentale apparentemente limitante ed alla quale comunque tiene molto.
Ed è proprio qui che entrano in gioco, secondo le autrici dei due libri citati, la capacità di analizzarle e la lealtà di riconoscere i propri errori che hanno portato al tradimento della persona amata, perché, a loro parere, una volta superato l’ inevitabile trauma iniziale, la coppia appare rinsaldata, più unita e rivitalizzata.
In contrasto con tale teoria il New York Times cita il film di Cameron Diaz «The Other Woman» (L’ altra donna), e riporta le sue rivelazioni: «Nessuno è fedele. Siamo esseri umani, siamo complessi, non possiamo vivere senza graffi, è impossibile. I tradimenti possono accadere, bisogna esserne consapevoli e andare avanti», aggiungendo che da alcune ricerche emerge che effettivamente oggi si è più disposti ad accettare e perdonare un’ eventuale adulterio e tornare con il proprio partner che diventa il proprio migliore amico a cui si pensa, dopo l’ esperienza superata, di poter raccontare davvero tutto.
Uno stereotipo questo da abbattere invece per le due scrittrici americane, le quali negano che le coppie sopravvissute all’ infedeltà diventino più due amici che altro, perché invece secondo loro si trasformano in due amanti combattenti, sempre in allerta e in difesa, che pretendono ciascuno di imporre le proprie ragioni e le proprie scuse, che non si fidano e non si confidano più così profondamente come prima, e che però diventano più complici e più forti psicologicamente, ed ammettono che se non ci fosse stato il tradimento, non avrebbero mai discusso, affrontato, analizzato e sormontato le difficoltà che si erano create tra di loro.
NEL DIRITTO PENALE
In diritto penale il tradimento è un crimine che riguarda una serie di slealtà o di infedeltà, ma in amore esso è considerato un crimine a prescindere, e gli uomini e le donne che lo subiscono all’ inizio non manifestano alcun tipo di comprensione o di clemenza, perché considerato un atto clandestino, fraudolento e meschino, che ferisce nell’ anima, che cancella per sempre la fiducia, e perché nel momento in cui lo si apprende si celebra di fatto il funerale di quel sentimento d’ amore.
Per comprendere tale fenomeno però, bisognerebbe prima capire la persona che abbiamo accanto, perché c’ è chi tradisce per puro diletto, chi per assaporare il brivido della trasgressione, chi per avere conferme sulle proprie capacità di seduzione, chi per cercare di cementare la propria fragile autostima, o chi per continuare a credere fermamente di poter amare più persone contemporaneamente allo stesso modo, confondendo di fatto l’ attrazione fisica ed il richiamo sessuale con l’ amore.
Il dibattito è aperto da sempre, e da sempre è impossibile cercare risposte assolute, e forse al giorno d’ oggi dovremmo cambiare tutti la nostra idea di tradimento e di fedeltà, perché ogni forma di amore ed ogni relazione sentimentale non è mai standard o codificata in regole che non esistono, perché siamo tutti diversi gli uni dagli altri, perché con gli anni cambiamo, e tutti ad un certo punto finiamo per sentirci soffocati, perché amiamo e soffriamo in modo diverso, e non esistono tipi di amore o tradimento migliori o peggiori in assoluto.
CONSAPEVOLEZZA
Insomma, ora sappiamo che l’ infedeltà, non è sempre negativa e il tradimento non è un fenomeno a senso unico, anche se sacrifica una parte di felicità, che viene perduta per sempre, ma si acquista più forza e consapevolezza nei confronti dell’ altro, ed il fatto che il dopo tradimento possa includere il lieto fine non è certo una novità, ma che questo lieto fine sia condiviso sempre e comunque da entrambi forse sì. Voi che ne pensate?