Prima di convertirsi al Cattolicesimo, Shia LaBeouf ha più volte pensato al suicidio.
In una video intervista con il vescovo Robert Barron sul sito Word of Fire, l’attore di «Transformers» ha rivelato di aver meditato di farla finita dopo aver toccato il punto più basso della sua carriera e della sua vita privata, inclusa la fine della relazione con l’ex FKA Twigs, che lo ha successivamente denunciato per aggressione e abusi fisici e psicologici.
Sia e FKA Twig accusano Shia LaBeouf: “Malato, bugiardo, alcolizzato e violento”
«A questo punto sono nucleare», ha detto a proposito del suo periodo buio. «Nessuno vuole parlare con me, inclusa mia madre. Il mio manager non chiama. L’agente non mi sta chiamando. Non sono più collegato al business». «Avevo una pisola sul tavolo. Non ero in me stesso» «Avevo una pisola sul tavolo. Non ero in me stesso. Non volevo più essere vivo quando è successo tutto questo. Una vergogna che non avevo mai provato prima, quel tipo di vergogna che ti fa dimenticare come respirare. Non sai dove andare. Non puoi uscire e prendere un taco. Non vuoi andare da nessuna parte». Poi ad un certo punto, Shia ammette di aver sentito un «profondo desiderio di rialzarsi».
«Ora so che Dio stava usando il mio ego per condurmi da Lui. E per allontanarmi dai desideri terreni», ha condiviso. «È successo tutto contemporaneamente. Ma non ci sarebbe stato alcun impulso per me di salire in auto, guidare fino (al monastero) se non avessi pensato: ›Salverò la mia carriera’».
«Padre Pio» verrà presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia, che inizierà la prossima settimana.