Shakira è solo l’ultima artista ad utilizzare la musica come vendetta!
Le capofila sono state Miley Cyrus, Taylor Swift e Beyoncé, ma anche il mondo maschile si difende bene con Ed Sheeran e Justin Timberlake in prima fila. Insomma, la lista di cantanti che gridano vendetta a suon di note musicali si sta progressivamente allungando, tanto da diventare un vero e proprio fenomeno di costume, dibattuto e chiacchierato.
E se fosse tutto organizzato? Shakira e Piqué si fanno la guerra ma si seguono ancora sui social: una “mossa mediatica” che sa tanto di pubblicità
Ogni brutta rottura è unica e forse è per questo che le revenge song ci parlano e piacciono tanto: il messaggio è semplice e diretto, tutti hanno sofferto per amore e possono rispecchiarsi nelle parole dell’artista rancoroso di turno. Le canzoni di vendetta, inoltre, risvegliano il senso ancestrale di appartenenza: anche le superstar più affascinanti vengono scaricate e tradite e nutrono sentimenti di rancore come noi.
Fenomeno “revenge song”: Miley Cyrus
Se la frase la vendetta è un piatto che va servito freddo avesse una faccia, sarebbe sicuramente quella di Miley Cyrus, al centro delle cronache in queste ore per un’altra revenge song, Flowers. L’ex enfant terrible con questo nuovo singolo rompe un silenzio durato circa tre anni sulla fine del matrimonio con l’attore Liam Hemsworth, da cui ha divorziato nel gennaio 2020 dopo soli due anni di sodalizio.
Nella clip ufficiale del brano, una Miley sensuale in lingerie durante pesanti sessioni di allenamento e nuda sotto la doccia, mentre intona un ritornello che lascia poco spazio alle interpretazioni: “Posso comprarmi i fiori da sola, scrivere il mio nome sulla sabbia. Parlare con me stessa per ore, sì. Alcune cose che non capisci. Ma posso portarmi a ballare, posso tenermi la mano. Sì, posso amarmi meglio di quanto possa fare tu”.
Flowers è il singolo apripista dell’album Endless vacation summer, in uscita il prossimo 10 marzo. La Cyrus ha deciso di pubblicarlo il 13 gennaio scorso, proprio nel giorno del 33° compleanno del suo ex, una coincidenza alla quale in pochi riescono a credere. Per gli utenti di Twitter, sempre molto attenti, la nuova hit sembrerebbe essere anche una “risposta” a When I was your man, brano di Bruno Mars che Hemsworth pare le avesse dedicato tempo fa.
Taylor Swift:
La cantante è un punto di riferimento delle revenge song, negli ultimi 10 anni ha scritto canzoni piene di rabbia su molti dei suoi ex senza mai farne mistero, anzi, diffondendo il verbo a nome di tutte quelle ragazze che non possono sfogarsi in maniera altrettanto clamorosa. Il libro mastro delle canzoni di vendetta della 33enne include, tra le altre, Dear John, presumibilmente sul collega John Mayer con il quale usciva nel 2009, e Bad Blood ispirata dal litigio con Katy Perry, a causa di tre ballerini che la Perry ha “rubato” all’amica all’ultimo momento per il suo The Prismatic World Tour nel 2014.
Ma è con l’album Red, pubblicato a fine 2012, che Taylor Swift viene consacrata principessa della revenge song, il disco infatti contiene due tracce chiave in termini di vendetta, All too well e We Are Never Ever Getting Back Together, entrambe apparentemente dedicate all’ex Jake Gyllenhaal, l’attore al quale la Swift è stata sentimentalmente legata per circa tre mesi nel 2010, ben 12 anni prima quindi. Un periodo breve ma evidentemente molto intenso vista la rabbia espressa in entrambi i testi. In una dichiarazione a USA Today aveva raccontato: “È un ritratto definitivo di come mi sono sentita quando finalmente ho smesso di preoccuparmi di ciò che il mio ex pensava di me. [Lui] mi ha fatto sentire come una bambola di pezza, disprezzava le mie canzoni e non ero mai all’altezza delle band hipster che ascoltava. Quindi ho composto una canzone che sapevo lo avrebbe fatto impazzire quando passava alla radio”.
Beyoncè
Beyoncé ha lottato duramente per il titolo: nel 2006 pubblica l’album B’Day, dal quale prima estrae i singoli Déjà Vu e Ring the Alarm e poi il tagliente inno alla vendetta dopo un tradimento, Irreplaceable. La hit è solo la prima della serie e apre la strada a quello che diventerà un vero e proprio album di culto del rancore, Lemonade, pubblicato dieci anni dopo, nel 2016.
Il disco accende i riflettori in maniera epica sul marito Jay-Z all’indomani della sua (ennesima) presunta infedeltà e le consta il completo plauso della critica a livello mondiale. Iconico il video di Hold Up, terzo estratto, nel quale QueenB con totale nonchalance prende letteralmente a mazzate una macchina. Lemonade è una sorta di processo femminista diviso in undici parti (e brani), più uno, la vendetta: Beyoncé perdona il traditore seriale e lo sbeffeggia pubblicamente convincendolo a partecipare al suo successo.
Adele
Adele ha scelto forme di comunicazione diverse per raccontare le rispettive ferite d’amore. La revenge song della cantautrice britannica è Easy on me, hit mondiale che parla di rinascita, scritta dopo il doloroso divorzio dall’ex marito Simon Konecki.
Lana Del Ray
La Del Ray, invece, ha voluto fare le cose un po’ più in grande: il 7 dicembre 2022 ha annunciato il nuovo album Did you know there’s a tunnel under ocean Blvd, in uscita il prossimo 10 marzo 2023. Ebbene, l’unico cartellone pubblicitario è stato installato a Tulsa, la città natale del suo ex Sean Larkin, star dei reality TV ed ex tenente del dipartimento di polizia di Tulsa che, ciliegina sulla torta, è nato proprio il 7 dicembre, giorno dell’annunci.
Ed Sheeran
Ed Sheeran ha ceduto al fenomeno delle revenge song nel 2014, la traccia della discordia si intitola Don’t e parla del sua fidanzata di allora, la collega Ellie Goulding, accusata di averlo tradito con un altro cantante, Niall Horan degli One Direction.
Justin Timberlake
L’ex prodigio Disney è passato alla storia con Cry Me a River, singolo pubblicato nel 2002 ispirato liberamente dalla sua rottura con Britney Spears. A colpire in quell’occasione non fu il testo, quanto per il video musicale che vede come protagonista una ballerina disegnata per assomigliare alla fidanzatina d’America e racconta esplicitamente del suo tradimento. Al tempo, la clip è servita proprio per dipingere la Spears come rubacuori infedele e Timberlake come ragazzo innocente, ingenuo e ferito.