A “Che sarà…”, programma condotto da Serena Bortone si Rai3, ospiti Daniela e Valentina, mamme di Caterina, che nei prossimi giorni saranno a al Tribunale di Padova a difendere il loro diritto a essere genitori.
“Siamo due insegnanti, ci siamo conosciute a scuola e da cosa è nata cosa – spiegano le donne ospiti in studio – come tutte le coppie abbiamo fatto un mutuo e ci siamo sposate con il rito civile”. “I figli non si comprano, nostra figlia l’abbiamo sognata, desiderata ed è arrivata. Non abbiamo comprato proprio niente”.
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Quando è nata l’idea di diventare mamme?
Siamo andate in Danimarca, un Paese che da 25 anni si occupa di questo. Daniela è madre intenzionale, cioè non biologica. In Danimarca le coppie omogenitoriali sono trattate come quelle etero, la prassi è la stessa. Le coppie non solo possono ma devono prendersi la responsabilità di riconoscere i propri figli. Solo pochi sindachi e sindache in giro per l’Italia hanno prodotto questi certificati.
Dov’è la figura paterna?
I bambini hanno bisogno di amore, sono caratteristiche che non dipendono dai genitali di una persona. Caterina ha due figure genitoriali che la amano e la curano da prima che nascesse.
Dal punto di vista sociale, che reazioni avete avuto?
In maniera, anche abbastanza inaspettata, abbiamo avuto un’accoglienza molto buona. Ovunque, sul lavoro e per strada.
Quando vi chiedono “chi è la mamma?”
Rispondiamo che lo siamo entrambe.
Se la procura dovesse avere ragione?
Stiamo togliendo dei diritti a dei bambini. Io non potrei più prendermi cura di lei, avrei bisogno della delega per ogni cosa. Nel caso peggiore, la bambina sarebbe adottabile, sarebbe ritenuta orfana, io non sarei nulla per lei legislativamente parlando.
Cosa vi comporta a livello emotivo?
Rabbia e paura per il suo futuro. Abbiamo il livello di allerta alto. Questa situazione è un motore fortissimo, ci sentiamo determinate a proteggere nostra figlia in qualsiasi modo.
Sotto l’intera intervista, che vi consigliamo di vedere.