In alcuni paesi, come la Spagna, è la normalità: un bambino (o una bambina) porterà i cognomi di entrambi i genitori.
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In altri paesi, come l’Italia, è quasi automatico che il nascituro sia registrato all’anagrafe con il cognome paterno. Ma dopo la decisione della Corte costituzionale potrebbe non essere più così. La Consulta ha stabilito che sono illegittime tutte le norme che attribuiscono automaticamente il cognome del padre ai figli. È “discriminatoria e lesiva dell’identità del figlio” la regola che attribuisce automaticamente il cognome del padre.
Con questo verdetto la regola diventa che il figlio assume il cognome di entrambi i genitori nell’ordine dai medesimi concordato, salvo che essi decidano, di comune accordo, di attribuire soltanto il cognome di uno dei due. In mancanza di accordo sull’ordine di attribuzione del cognome di entrambi i genitori, resta salvo l’intervento del giudice in conformità con quanto dispone l’ordinamento giuridico. I giudici avevano già sentenziato in passato che il sistema del cognome paterno ai figli è un “retaggio di concezione patriarcale”.