In Italia si scatenano i commenti contro la Chiesa dopo che il Vaticano ha chiesto formalmente al governo italiano di modificare il ddl Zan, il disegno di legge contro l’omofobia.
Secondo la Segreteria di Stato violerebbe “l’accordo di revisione del Concordato”. E’ stata per questo consegnata all’ambasciata italiana presso la Santa Sede una nota a firma del Segretario vaticano per i rapporti con gli Stati monsignor Paul Richard Gallagher. Lo scrive il Corriere della Sera.
Ed ecco arrivare l’interessante osservazione di Selvaggia Lucarelli:
La Chiesa gode di privilegi fiscali proprio in virtù di quei patti lateranensi (poi Concordato) che sta rivendicando, per cui dire “pensate a pagare le tasse!” come argomento per controbattere è un argomento fesso è fuorviante.
Si può discutere di quanto sia antidiluviano il concordato e di quanto sia uniquo sul punto delle agevolazioni fiscali, ma la questione principale oggi non è “allora paga le tasse” (che comunque la chiesa paga, la diatriba è su una parte di tasse). Quello è altro. E per giunta è lo stato ad aver concesso alla chiesa quel che ha concesso, non se lo é preso da sola.
Scomodare questo argomento per controbattere sul ddl Zan è demagogia pura.
Anche perché se la vogliamo dire tutta pure i 2000 dipendenti del Vaticano non pagano l’irpef e potremmo urlare anche a loro “pagate le tasse!”, ma suona meno bene incolpare italiani senza tonache di beneficiare di quegli stessi privilegi sanciti dai famosi patti.
La chiesa ha semplicemente paura che i suoi attivisti (sacerdoti e non) più omofobi o con idee conservatrici siano perseguiti legalmente.
O che nelle scuole si “insegni il gender” come se si trattasse di indottrinare e non di spiegare la realtà.
Da qui l’odioso tentativo di questa presunta ingerenza.
Che la Chiesa, se tutto questo è vero, rimanga al suo posto: nessuno condannerà i suoi membri più conservatori. Non è la loro libertà ad essere in pericolo, ma quella di tanti cittadini di vivere felicemente la propria individualità.
Continuate pure a distribuire feti di plastica ai convegni sulle famiglie tradizionali, a considerare gli omosessuali dei peccatori, a fare le vostre prediche polverose dall’altare.
Tanto, come sempre, la storia corre più veloce di voi.
Tra l’altro, piccolo consiglio a papa e curia:
se c’è un modo per allontanare le nuove generazioni dalla chiesa è quello di sventolare carte ingiallite per contrastare il ddl Zan.
Che proprio la Chiesa non comprenda la forza di chi da avversario diventa martire mi fa quasi sorridere, visto che proprio ai martiri la Chiesa deve buona parte del successo del suo brand.