Era il 2018 e l’intervista a Giorgia Meloni era stata realizzata dalla “Belva” Francesca Fagnani.
“Avrei voluto essere la prima delle Belve invitate”, disse nell’intervista la Meloni. “Da quando sono diventata madre mi sento una leonessa, come Belva”.
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Da quando è diventata madre la Meloni è cambiata: “Cambia tutto, si smette di vivere per se e si inizia a pensare all’essere madre”. Su Alessandra Mussolini disse: “Non ho stima del personaggio, è una persona che tende ad essere cattiva gratuitamente, con le donne. Una cosa tipica delle femmine”.
Sui suoi difetti disse: “Sono pesante, vorrei essere più spensierata ma non ci riesco, sono pesante“. Il suo miglior pregio: “Non riesco ad essere sleale”. Da ragazzina faceva a botte: “E’ capitato, ai tempi del liceo ma non sono mai stata una che menava”.
Da cameriera a venditrice al mercato per mantenere la famiglia: “Vendevo dischi al mercato, dischi tradizionali romaneschi per i turisti. Tutti i lavori che ho fatto mi sono serviti per la politica. Non puoi capire certe dinamiche se non hai fatto determinati lavori. Sono fiera perché quei lavori mi hanno insegnato tantissimo”.
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A tre anni diede fuoco alla casa: “Non è stato fatto volutamente. Mia sorella Arianna era mia complice. Volevamo fare una festa di notte e, con una candela e un fiammifero, abbiamo dato fuoco alla casa. La candela era vicino ai nostri pupazzi e… siamo state costrette a cambiare casa e a trasferirci alla Garbatella”.
Il ricordo del padre: “Ha fatto di tutto per non farsi volere bene e non farsi stimare da me. Se una bimba a 11 anni decide di non volere vedere più il padre lui qualcosa ha fatto. Adesso è morto ma io non l’ho mai più voluto vedere. Io per lui non provo ne amore ne odio, nulla. Se mi parla di mio padre non provo assolutamente nulla. Vorrei almeno poterlo odiare ma non ci riesco. E’ una persona che non è esistita nella mia vita. Sono cresciuta in una famiglia omogenitoriale, come tantissimi bambini. L’unica figura maschile della mia vita è stato mio nonno”.
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L’utilizzo della chirurgia estetica: “Berlusconi mi ha consigliato di fare delle punturine di botox sulla fronte dopo avermi vista in tv”.
Sul compagno Andrea Giambruno: “Molti uomini non amano essere i mariti di, siamo abituati più noi donne a questo ruolo. Sono una persona che sa essere femminile in coppia ma, per fortuna, a lui non pesa essere il mio compagno. Lui è il bello della coppia e si, sono gelosa. All’inizio della nostra storia c’è stato un fatto di gelosia che mi fece arrabbiare parecchio”.
Sulle adozioni gay: “Penso che sia banalmente ingiusto che per legge, a un bambino, si vieti di avere un padre e una madre. E lo dice chi è cresciuto senza padre. L’adozione gay prevede il tema dell’utero in affitto e di un bambino che viene strappato, dal seno della madre, appena nato. Io comprendo il desiderio di genitorialità di una coppia gay ma io difendo i diritti del bambino e li prevedo per legge. Uno stato giusto non lo fa, ciò non toglie all’amore che quella coppia potrebbe dare ad un bambino ma non in questo modo”.
“Sia sincera – chiede la Fagnani – se un giorno sua figlia Ginevra dovesse dirle di essere lesbica, lei ne soffrirebbe?“. La risposta: “No. Sono stata definita omofoba diverse volte. Spesso la lobby gay mi definisce un mostro perché non voglio l’adozione. Esiste una parte della comunità omosessuale che mi attacca solo perché non sono d’accordo con il tema dell’adozione. Tu puoi essere quello che sei e quello che sei corrisponde a delle responsabilità. Non c’è niente di discriminatorio in questo”.
Ha un’idea tradizionalista anche se non lo è: “Non mi sono sposata e so di non avere gli stessi diritti di una coppia sposata. Si chiama responsabilità”.
Di recente la Fagnani, in occasione dell’ultima stagione di “Belve”, ha dichiarato che sarebbe entusiasta se potesse riavere in studio Giorgia Meloni, ci riuscirà?