Una ricerca condotta dall’University College of London e dall’Albert Einstein College of Medicine spiega perché abbiamo sempre in mente una sola cosa.
Lo studio è stato effettuato su vermi nematodi privi di sesso femminile, ma solamente maschili o ermafroditi, abituati in laboratorio ad evitare il sale associandolo con la fame. Ma mentre i vermi ermafroditi evitavano il sale in ogni condizione, i vermi di solo sesso maschile andavano comunque a caccia degli ermafroditi, nonostante l’ostacolo del sale e quindi il pericolo di restare senza cibo.
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Gli scienziati hanno interpretato questo comportamento, come l’impossibilità da parte dei maschi a resistere all’impulso sessuale. Anzi, per obbedire a questo, non esitavano a rischiare il tutto per tutto. “Anche se questo studio è stato condotto su una specie di minuscoli vermi, in ogni caso ci ha dato la possibilità di valutare e comprendere le differenze nella sessualità umana“, ha spiegato Scott Emmons, del Dipartimento di Genetica e neuroscienza dell’Albert Einstein College of Medicine.
“È quindi plausibile che il cervello dell’uomo abbia tipologie di neuroni assenti in quello femminile e viceversa – ha aggiunto il ricercatore – E questa differenza può modificare il modo in cui i due sessi percepiscano il mondo intorno a loro e le relative priorità comportamentali”.
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“Abbiamo dimostrato come le differenze genetiche tra i due sessi, conducano a cambiamenti strutturali nel cervello degli individui maschi durante la fase di maturazione sessuale – ha aggiunto Arantza Barrios, biologa dell’UCL – Questi cambiamenti determinano un funzionamento diverso del cervello maschile rispetto a quello femminile, consentendo agli individui di ricordare i precedenti incontri sessuali e considerare quindi il sesso come una priorità”.