È solo a partire dagli Anni ’30 e ’40 del secolo scorso che gli scienziati hanno iniziato a interessarsi al tema della transessualità. Uno degli studiosi che per primo se ne occupò fu il fisiologo austriaco Eugen Steinach (1861-1944) che analizzò le correlazioni tra gli ormoni e l’identità sessuale, facendo i primi esperimenti di trapianto di testicoli su cavie.
Prima di allora i transessuali erano giudicati molto più sbrigativamente psicotici. O più tecnicamente affetti da metamorfosi sessuale paranoica. Secondo la Psychopathia sexualis (1886) – uno dei primi testi dedicati alle patologie sessuali – chi affermava di appartenere al sesso opposto era paragonabile a chi immaginava di essere Napoleone.
Nel 1980 nel manuale diagnostico usato dagli psichiatri, punto di riferimento per medici e psicologi di tutto il mondo, comparve per la prima volta il “disturbo dell’identità sessuale” tra le patologie riconosciute. La comunità trans insorse e ancora adesso l’Organizzazione mondiale della sanità si sta muovendo perché venga eliminato (in alcuni paesi come la Francia e la Danimarca non è già più riconosciuta come malattia psichiatrica).