Rose Villain è al suo primo Festival di Sanremo con il brano “Click Boom!”.
Una canzone di cui non vuol spoilerare troppo, ma “racchiude un po’ il mio dualismo: c’è sia la parte un po’ più malinconica che la mia parte un po’ tosta”. Un pezzo che la rispecchia a pieno, dato che lei si descrive così: “Una parte dolce e una dura, una donna che sa essere ora sensibile ora aggressiva. Sono in prima linea per i diritti delle donne, ma ci dev’essere spazio anche per una donna passiva che per vivere una relazione accetti di non essere esattamente in linea con quello che vorrebbe essere. Insomma, spazio anche per una donna imperfetta”.
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Lo scorso anno aveva già calcato il palco dell’Ariston, in coppia con Rosa Chemical nella serata dei duetti. Ora però si prepara alla sua prima vera volta da sola: “Sono un’artista, sono eclettica, sono estrosa, sono ambiziosa e faccio musica perché è la cosa più bella del mondo per me. Penso che la prima volta sul palco di Sanremo sarà molto divertente. Penso che sarà emozionante, anche, perché è la prima volta dove l’Italia potrà veramente vedere cosa so fare e voglio dare il cuore. Secondo me sarà molto commovente, per me almeno”.
Ma chi è davvero Rose Villain? “Mi sono diplomata al Conservatorio contemporaneo negli Stati Uniti e direi che le differenze tra l’approccio allo studio e la musica americana o italiana è che, forse, là c’è tanto un’istigazione alla libertà, all’essere liberi senza cercare i trend, proprio di provare ad essere originali. Che, insomma, è una bellissima lezione”. E ancora: “Sono vegana: secondo me essere vegani adesso vuol dire provare a fare del proprio meglio essere eticamente più sostenibili, cercare di impattare meno sull’ambiente, non fare del male alle creature. Però secondo me già fare poco e fare del proprio meglio è meraviglioso”.
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Ma della sua vita sapremo di più una volta aver sentito Click Boom!: “Quando scrivo c’è sempre qualcosa di vero e di mio. Poi, certo, dentro c’è anche del cinema per renderlo una cosa artistica. ’Click Boom!’ è stata una scrittura istintiva. Da quando ho iniziato, in me e nelle cose che faccio convive un dualismo: è un ossimoro anche il mio nome, Rose Villain. Sono dolce e ca***ta, ho un piede nel pop e un piede nell’urban, non voglio rinunciare a queste due parti di me. Forse sarà un rischio andare a Sanremo con un brano così, ma voglio essere me stessa”.