«Dirige l’orchestra il maestro Beppe Vessicchio». Una frase che ai fan di Sanremo sta a cuore. Ma che quest’anno non sentiranno. Beppe Vessicchio non ci sarà.
Il direttore unico sarà Leonardo De Amicis, che si occuperà delle sigle e delle musiche relative agli ospiti, e nella lista dei direttori d’orchestra dei singoli brani non figura. Ma è stato lo stesso compositore, elaboratore, e direttore d’orchestra a confermare in un’intervista all’Agenzia giornalistica italiana la sua assenza. «La vita va avanti», ha minimizzato.
Beppe Vessicchio posa la bacchetta e diventa intervistatore
Vessicchio ha confermato che quest’anno non ha lavorato per nessuno degli artisti che è stato invitato all’Ariston, quindi non sarà coinvolto nel festival. «Sono sincero: non mi mancherà il dirigere al festival ma piuttosto mi mancherà non poter essere in quel luogo e proprio in quella settimana, dove la convivialità con i colleghi, gli incontri, gli scambi di opinioni, i pronostici e le chiacchiere sui retroscena hanno per tanti anni scandito una festività da condividere con i tanti appassionati di questo lavoro», ha dichiarato ancora all’Agi. «Cercherò di seguirlo perchè mi interessa comprendere che direzione prenderà la manifestazione. Ci saranno altre carte in tavola, cose nuove, salterà fuori altro. La vita va avanti».
La causa vinta contro la RAI:
Alcuni voci, però, parlano di un servizio pubblico che avrebbe mal digerito la sconfitta in tribunale. Il noto direttore d’orchestra aveva intentato una causa contro l’azienda di Viale Mazzini dopo essersi visto «negati i relativi diritti per l’utilizzo di musiche da lui composte e interpretate per un programma televisivo», nello specifico La Prova del Cuoco. Ora il maestro, dopo la sentenza emessa dal Tribunale di Roma, potrà esercitare i suoi diritti sulle musiche da lui composte.
«La sentenza ha ribadito con chiarezza che anche per questo tipo di utilizzazioni è doveroso da parte dell’emittente il pagamento dei diritti che spettano ai Produttori di Fonogrammi e agli Artisti Interpreti Esecutori», ha precisato il Nuovo IMAIE. Pertanto, la RAI dovrà riconoscere i diritti di utilizzazione per questa tipologia di sfruttamento come anche per quelli pregressi.