A distanza di 8 anni dalla sua ultima partecipazione al Festival di Sanremo torna sul palco dell’Ariston, come Big, Gianluca Grignani con una canzone molto intensa.
Una ballata orchestrale dalle sonorità rock con un testo molto intenso e coinvolgente scritto a 4 mani con il direttore d’orchestra Enrico Melozzi.
Significato del testo “Quando ti manca il fiato” di Gianluca Grignani
Questa canzone è un pugno nello stomaco: già a leggerne le parole, la sensazione di chi vi scrive è quella di un’emozione fortissima che solo un poeta come Grignani – e pochi altri – ci sanno regalare. La canzone parla del suo rapporto conflittuale con il padre, che va via di casa quando lui ha 18 anni perché divorzia dalla madre. Un giovanissimo Grignani che era abituato alla presenza del genitore in casa, che vedeva come il suo eroe sorridente, si arrabbia con il padre, tanto da chiudere i rapporti con lui.
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A distanza di anni, dopo le traversie della vita e dopo essere diventato genitore a sua volta, capisce molte più cose e ha deciso di dire al padre tutto ciò che pensa di lui attraverso quello che sa fare meglio, la musica.
“Mio padre vive in Ungheria e non ci vediamo da 15 anni. Non ha ancora sentito la canzone e non vorrei che gli scoppiasse il cuore…”.
Anticipa Grignani, spiegando anche che ad ispirargli questa canzone è stata una telefonata del padre in una giornata come tante, assolutamente inaspettata. Gianluca subito si allarma pensando che il padre sia male ma lui lo rassicura dicendo che sta bene e da lì la frase del testo: “No, non sto male, ma quando accadrà tu verrai o no al mio funerale?”.
In quel momento, Grignani capisce che doveva perdonare il padre e sé stesso per essersi negato così a lungo l’affetto, l’amore di un padre. Un testo meraviglioso, sincero, diretto senza fronzoli, senza melismi ma una dichiarazione d’amore in piena regola: “In mezzo a chi finge cordoglio, sarò il tuo orgoglio…Questa canzone te la canto adesso
Perché tu sappia che ti amo lo stesso”
Cosa si può dire di più? Artisti si nasce, non si diventa e Grignani è un vero artista: lui ci mette il cuore, l’anima e la sofferenza provata sulla sua pelle. Non obbedisce a logiche di mercato che sforna sempre più “personaggi” televisivi o sul web, a veri artisti dotati di talento.
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Testo:
Mio padre tornava la sera
Ed era forte quando era in vena
Questo lo ricordo bene
Sì questo lo ricordo bene
Mio padre era uno dei tanti
Ma era il mio eroe quando mi sorrideva
Vivevamo ancora insieme
Questo lo ricordo bene
E poi… non ricordo più
Dopo vent’anni dalla terra dei ricordi
Mi chiamano
(Mi chiamano)
Spaccando in due il silenzio
Con uno squillo del telefono
Ciao sono papà
Come va Gianluca?
Ma no che non sto male
Ma quando accadrà
Tu verrai o no al mio funerale
Tu verrai o no?
Ed io non ho parlato più
Ho tenuto tutto dentro
E ho messo giù
Poi ci ho pensato su
Sì ci ho pensato su
Ciao papà o addio papà
Io ti perdono
Le mie lacrime sono sincere
Ma c’è chi non lo farà
Tu accettala la verità
E in mezzo a chi finge cordoglio
Sarò il tuo orgoglio
Perché chi ha troppa libertà
Non ha parole,
Quando fa male ma male davvero
Sono coltelli che cadon dal cielo
Fan sanguinare anche l’uomo più duro
Anche se son cresciuto da solo
A modo mio
Sì e tu sai a modo mio
Ciao papà o addio papà
Questa canzone te la canto adesso
Perché tu sappia che ti amo lo stesso
E per il resto ognuno giudichi se stesso
Questa è l’unica legge
Che conosco e rispetto
Ti ricordi quando ti dicevo
Che la vita chiede i conti al passato
Proprio quando ti manca il fiato
E chi sa la verità
Mi dica perché faccio fatica a staccare le dita
Oh oh
A smettere di suonare
Quando la musica è finita
È questo che devo imparare… da te
Forse non volevi o me lo hai insegnato?
Non fare accordi con i ricordi
Quando ti manca il fiato
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